Ilva, Fiom: mobilitazioni se non saranno garantite occupazione e tutela ambiente e salute
“Siamo entrati nella fase decisiva per l’aggiudicazione di Ilva da parte di una delle due cordate in gara e, dopo le prime indiscrezioni, le organizzazioni sindacali, convocate dal Ministro Calenda presso il Mise, finalmente saranno messe a conoscenza dei criteri utilizzati dai commissari straordinari per la valutazione finale su assetti produttivi, investimenti e piani ambientali”. Spiega in una nota la Fiom Cgil che più volte ha ribadito la necessità di verificare i piani industriali e ambientali prima che i commissari esprimessero la loro valutazione finale.
“La Fiom – si legge – non farà sconti a nessuno e tanto meno farà il tifo per una delle due cordate, in quanto entrambe hanno deciso di giocarsi la loro partita semplicemente per aggiudicarsi quote di mercato e trarne un profitto dallo stabilimento siderurgico ionico.
Noi “tifiamo” per il cambiamento, per una gestione che sia in discontinuità con quella criminale dei Riva dove il profitto ha prevalso su ambiente e salute dei lavoratori e dei cittadini. Riteniamo pertanto prioritaria la risoluzione delle problematiche ambientali e produttive, con l’elaborazione di un cronoprogramma degli interventi nel breve periodo, evitando di prolungare ulteriormente gli investimenti che invano abbiamo atteso in questo periodo. Il piano ambientale presentato dalla cordata Am Investco prevede il completamento di tutte le prescrizioni entro il 23 agosto 2023, mentre per Acciaitalia la scadenza è prevista per il 31 dicembre 2021.
Oltre la scadenza prevista nei piani ambientali per il completamento delle prescrizioni, crediamo sia importante analizzare punto per punto quali siano le migliorie messe in campo dalle due cordate e come intendano uscire da una produzione a ciclo integrale con l’utilizzo del carbone. Sarebbe, infatti, assurdo continuare a produrre acciaio con lo stesso ciclo integrale che ha portato al sequestro dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico. È inoltre indispensabile elaborare una nuova valutazione del danno sanitario, riferita pertanto alle prescrizioni previste dai nuovi piani ambientali, al fine di assicurare che con gli interventi previsti ed eventuali nuove tecnologie introdotte ci sia una significativa riduzione del rischio cancerogeno per i lavoratori e i cittadini.
Per quanto concerne il piano industriale e occupazionale la cordata Acciaitalia prevede a regime una produzione di circa 10 Mt/anno di acciaio liquido con la presenza di 10800 unità di personale, il piano presentato da Am Investco prevede invece una produzione di circa 8 Mt/anno e 8484 unità di personale. Ribadiamo che nessun esubero può essere accettato e il Governo deve assolutamente impedire la concretizzazione di una situazione che potrebbe determinare l’affossamento di un territorio già fortemente in crisi.
Riteniamo inoltre fondamentale e imprescindibile per il rilancio dello stabilimento siderurgico e di un intero territorio l’elaborazione di un cronoprogramma riferito agli investimenti da eseguire nell’ambito produttivo, della salute, della sicurezza e dell’ambiente, lo studio dell’impatto ambientale riguardo alle emissioni di inquinanti e la programmazione degli investimenti per la riattivazione delle linee di produzione dei tubi. Il Governo ha l’obbligo di garantire l’occupazione, la produzione e la tutela dell’ambiente, diversamente metteremo in campo azioni di lotta atte a salvaguardare il futuro di Taranto e di Ilva”.