TARANTO – Un faccia a faccia con i candidati alla carica di sindaco per capire qual è la loro visione di città per i prossimi anni, ma anche per far sapere che cosa i laici cattolici chiedono ai futuri amministratori di Taranto. Questo il senso dell’incontro con tutti e dieci i candidati organizzato da Azione Cattolica, dall’associazione Dialogo per il Bene e dall’Auditorium Tarentum per il prossimo 30 maggio alle ore 19.30 nello stesso Auditorium.
L’iniziativa è stata illustrata questa mattina in conferenza stampa dal professor Vincenzo Di Maglie, presidente diocesano di Azione Cattolica, e dal notaio Nicola Tacente, presidente dell’associazione Dialogo per il Bene Comune, formata dai giovani che hanno terminato il percorso di formazione all’impegno sociale organizzato negli anni scorsi dall’Arcidiocesi di Taranto.
«Insieme all’associazione Dialogo per il Bene Comune, abbiamo organizzato l’incontro di martedì prossimo» ha spiegato Di Maglie «perché vogliamo ascoltare i candidati e perché abbiamo qualcosa da dire e qualcosa da sottolineare. Il fatto di essere riusciti ad organizzare insieme questa iniziativa è una ricchezza ed un valore aggiunto. Siamo cittadini e credenti e per noi parlare di bene comune è come andare a nozze. Essere cristiani non significa assolutamente avere una fede che ha tutto il sviluppo nel privato, ma vuol dire avere a cuore la città, il territorio, le diverse questioni sociali e provare a dare il proprio contributo innanzitutto in termini di pensiero. Il bene comune, come insegna la Dottrina sociale della Chiesa, va declinato nell’oggi e nel territorio in cui viviamo. Come Azione Cattolica e Dialogo per il Bene Comune abbiamo due cose che sono in testa: il primo è il concetto di persona, il secondo è cosa intendiamo per bene comune e come questo possa essere declinato oggi in una città così problematica come quella di Taranto».
Tacente si è soffermato, invece, sul significato più profondo dell’impegno profuso per questa iniziativa: «Come credenti laici dobbiamo essere il sale della nostra terra. La sua funzione è dare sapore e conservare, dare sapore significa essere testimoni coraggiosi di un cambiamento e conservare significa preservare ciò che di bello e di buono ci è stato affidato. Da qui nasce il senso del nostro impegno nella società. Per queste elezioni alcuni ragazzi appartenenti alla nostra associazione hanno scelto autonomamente di impegnarsi nell’ambito di alcune liste nei diversi schieramenti, hanno deciso di accettare in maniera attiva questa sfida. Noi li staremo ad ascoltare, così come staremo ad ascoltare tutti i candidati sindaci, per valutare e conoscere le riflessioni di chi si propone a guidare la nostra città per i prossimi cinque anni».
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