Prima innamorati di Te. Poi, di chi vuoi Tu!
Il mito dell’anima gemella, figlio dell’amore romantico con cui abbiamo miscelato sogni e speranze tra un film Disney e un Dawson’s Creek di troppo, ci riguarda un po’ tutti.
L’idea che a un certo punto della nostra esistenza incontreremo colui o colei che ci dirimerà da tutti i mali andando a compensare turbe emotive o vuoti ancestrali, è infatti un concetto apparentemente figo, fino a quando la sofferenza psichica che ogni relazione porta in consegna, non ci obbliga a guardare “attraverso“. Non è assolutamente un caso che io abbia usato la parola “attraverso” e non “oltre“.
Perché è soltanto attraversando e non evitando quel rapporto, che puoi trascenderlo mettendone a frutto gli insegnamenti che aveva in serbo per te.
Dai, a chi non è capitato? Incontri una persona, te ne innamori e inizi a proiettare su di lei progetti, ambizioni, ideali, desideri, mancanze, vuoti, bisogni.
Quello che voglio dirti oggi è che in realtà nessuno degli incontri che fai è mai stato casuale: pertanto, la persona, il partner che attrai è sempre quello GIUSTO per il lavoro evolutivo che sei chiamato a fare. E’ come se la tua anima se lo andasse a cercare con il lanternino quell’essere così ignaro di “dover soddisfare tutte le tue aspettative, riempire i tuoi vuoti ed essere all’altezza di quanto ti hanno insegnato sull’amore.
Le verità sono due e prima ti accingi a farne esperienza, prima eviterai di prendertela con gli altri e con il mondo per quanto stai vivendo:
♥ Nessuno può insegnarti nulla.
♥ Il tuo partner non deve riempire un bel niente
Benedetto sia ogni sacrosanto incontro che ti anima di nevrosi, che ti causa fastidio e intolleranza ma da cui per un motivo o un altro chissà perché proprio non riesci a staccarti.
Che tu l’abbia cercato consapevolmente o no, quel qualcuno arriva per mostrarti fedelmente come sei messo al tuo interno.
“Quando incontri qualcuno ricorda che è un incontro sacro. Come lo vedi, TI VEDI.
Come lo tratti, TI TRATTI
Come lo pensi, TI PENSI.
Ricorda che attraverso di lui
o ti perderai o ti ritroverai”
Franco Battiato
Se sei dunque ingabbiato in una relazione di disagio, ti prego, resta lì fermo, immobile, dove sei. Chiediti piuttosto, se Hai “desiderio” o “bisogno” di quella relazione complicata? Essere sintonizzati sul bisogno è il miglior modo di finire nelle maglie strette di una relazione malsana.
Il punto è sei pronta/o a guardare in faccia questo bisogno?
Le relazioni a due offrono un palcoscenico “facile” su cui insceniamo molte delle ferite irrisolte della nostra infanzia. Questo fa sì che attiriamo un partner piuttosto che un altro perchè questo ci aiuta a riproporre un vecchio schema del passato che abbiamo bisogno di superare.
D’ora in poi, sentiti meno “vittima” della relazione che stai vivendo. Non ci “capitano” persone malvagie, cattive, insidiose!
Mettiti in ascolto e non prendere decisioni se non quando avrai compreso ed accettato il messaggio prezioso, che quell’incontro aveva ragione di manifestare. Lo so, non è facile perchè questo richiede di entrare in contatto con quella parte profonda di noi stessi da cui abilmente scappiamo ogni giorno. Nel caso in cui tu non sia pronta/o ad accogliere risposte, non hai comunque da temere: l’Universo è perfetto e all’occorrenza ti presenterà un’altra occasione di incontrare, nell’altro, quelle ombre di te che necessitano di essere illuminate e dunque integrate.
L’altro ci rivela sempre come siamo, dove scivoliamo, cosa mal sopportiamo. E lo fa riflettendolo in uno specchio. Se accettiamo che sia così, se ci “abbandoniamo” in questo viaggio sfidante, si apre un varco verso qualcosa di incredibilmente evolvente, qualcosa destinato a mostrarci strumenti e risorse per tornare in quell’unico spazio di nutrimento rappresentato da noi stessi, dalla nostra interiorità.
Wayne Dyer scrive “in ogni rapporto in cui due persone diventano una sola, il risultato finale è di due mezze persone”.
Quello che sto cercando di dirti è che se esiste una relazione che tutte le altre governa, è sempre e solo quella con te stessa/o. L’idea è di raggiungere un livello di indipendenza emotiva, di conoscerti e di diventare così pulsante di gioia da non sentire neanche il bisogno di essere in coppia per ottenere tutto questo.
La prossima volta che di fronte alla tua crisi sentimentale cederai a esternazioni come “mi manca l’aria senza di lui/lei, voglio morire, niente ha più senso” vai allo specchio e sorridi per quello che hai appena appreso: a mancarti, così tanto da toglierti il fiato, è, molto probabilmente, quella parte di te che non hai ancora mai conosciuto e che, abbandonata all’illusione di poter diventare integra solo in coppia, ti chiede solo di essere vista, compresa, accettata e non più mendicata.
Fai spazio al vuoto. Fai spazio a te.
Appassionata di mente umana e fisica quantistica è anche libera ricercatrice di medicina quantica.
Lavora per aziende e privati, tiene conferenze, seminari e corsi individuali, sessioni di coaching personalizzate e di gruppo. E’ ideatrice del metodo TalentiAMO e organizza percorsi di guida e sostegno sui disturbi alimentari, lavorando in equipe con psicologi e nutrizionisti.
Sito: http://florianamaraglino.it/