Vincenzo Fornaro vicino ai lavoratori dell’indotto Ilva
Da lavoratore che si è dovuto reinventare, il candidato sindaco Vincenzo Fornaro, sostenuto dalle liste ‘Taranto Respira e Ecologisti’, ‘Partecipazione è cambiamento’ e ‘Dema’, esprime la più sincera vicinanza ai lavoratori tarantini che in questo momento si trovano al centro di vertenze sindacali, come per Arsenale o Marcegaglia, che pagano un modello economico e di sviluppo vetusto e menzoniero, come nel caso dell’indotto Ilva o sono costretti ad accettare le regole di un sistema colabrodo, come avviene per gli allevatori che lamentano il prezzo irrisorio della vendita del latte alla stalla rispetto a quello al dettaglio.
“La mia storia la conoscono in tanti. Non nasco politico – sottolinea Fornaro – e dieci anni fa, quando anche io allevavo caprini che poi mi sono stati abbattuti a causa delle emissioni inquinanti, mai avrei immaginato di arrivare a candidarmi alla carica di sindaco. È il servizio, l’amore per la mia comunità, a spingermi a questo passo. Per questo non posso rimanere indifferente, ascoltando le innumerevoli difficoltà che vivono i lavoratori tarantini”.
INDOTTO ILVA
“Parto dagli operai dell’indotto Ilva: noi siamo con voi, e lo diciamo forte e chiaro e senza timore di essere smentiti. Da anni combattiamo per l’ambiente e la salute e lo facciamo anche per voi, perché sono diritti che meritano primi fra tutti proprio gli operai, i più esposti alle emissioni e soggetti ad incidenti. Nel caso dell’indotto poi le tutele sono ancora minori e si aggiunge il dramma economico dei pagamenti delle commesse mancati e dei soldi del Contratto Istituzionale di Sviluppo che ancora non arrivano. Mi auguro che l’incontro chiesto dai sindacati al prefetto Donato Cafagna possa portare ad una soluzione condivisa e quanto più veloce possibile”.
VERTENZE
“Il mio sostegno va anche ai lavoratori al centro di vertenze. So cosa significhi sentire la terra tremare sotto i piedi, rischiare di perdere la propria occupazione e non vedere prospettive e vi dico che insieme possiamo farcela, costruendo una nuova economia per Taranto, dove, turismo, cultura, portualità e retroportualità, accoglienza diffusa, artigianato e nuove filiere produttive ‘green’, non siano solo parole”.
ALLEVATORI ED AGRICOLTORI
“Infine ho letto in questi giorni della protesta degli allevatori, che si lamentano del prezzo irrisorio del latte alla stalla. Conosco bene il comporto zootecnico e quello del primo settore. Ciò che accade con il latte, avviene ad esempio anche per le olive ed è intollerabile che non ci sia alcuna forma di tutela per chi produce, mentre i consumatori pagano un prodotto anche tre, quattro volte tanto. È una battaglia giusta, che, qualora mi verrà data la possibilità e nell’ambito delle mie competenze, porterò in tutte le sedi opportune”.