«Ci si chiede se la cessione Ilva non percorra strade parallele a noi sconosciute dato che, a ridosso di eventi concomitanti di importanza nazionale, la stessa subisce prontamente dei rinvii». E’ la dichiarazione rilasciata oggi dal segretario generale della Fim Cisl di Taranto e Brindisi, Valerio D’Alò, che aggiunge: «Come Fim ribadiamo da troppo tempo che uno stabilimento di quella portata debba essere condotto con le giuste competenze di chi sa fare siderurgia è che la fase di “traghettamento” di Stato debba segnare il passo. Rinviare per noi non vuol dire solo allungare questa fase di stallo, ma di conseguenza allontanare la realizzazione di ciò che a quello stabilimento e alla città di Taranto serve davvero: manutenzioni, ambientalizzazione, visione di rilancio per il sito e l’intera città. Una fabbrica ecocompatibile e una produzione sostenibile sono una scommessa su cui come Fim crediamo dall’inizio e, se metà maggio è un termine utile per terminare la fase istruttoria, che questa volta sia rispettato senza rinvio».
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