“Dopo la proroga di un intero anno accordata alle aziende concessa lo scorso febbraio grazie ad un emendamento PD che ha favorito le grandi aziende a discapito dei cittadini, ora il Governo regionale prova a far passare un’altra proroga di 4 mesi per ridisciplinare la materia. Nel corso di quest’anno dunque non è stato fatto nulla e adesso a pagare dovrebbero essere ancora una volta i cittadini” lo dichiara il consigliere regionale M5S Marco Galante commentando gli schemi di legge approvati dalla Giunta Regionale lo scorso 20 aprile che andrebbero a prorogare i termini e a disciplinare ex novo la normativa in materia di emissioni odorigene.
“Ma c’è di più – aggiunge – in questi nuovi schemi di legge l’impatto olfattivo viene valutato in funzione della “sensibilità del ricettore”, prevedendo diverse soglie di accettabilità in funzione di quanto l’area è frequentata. Una proposta che andrà attentamente valutata dando voce soprattutto ai comitati e ai territori. Quando questo Governo regionale deciderà una buona volta di far applicare la legge per tutelare i cittadini che da anni continuano a sopportare emissioni insopportabili?”
“Cosa ne è stato – prosegue Galante – di quelle affermazioni di Michele Emiliano che, quando ancora c’era Vendola al Governo, dichiarò “la sua totale disapprovazione” riguardo ad un provvedimento mirato a sospendere una tutela fondamentale per la tutela ambientale sulle emissioni. In quella occasione arrivò a dichiarare “chiunque dovesse violare questo indirizzo nelle votazioni future si porrà perciò stesso fuori dal PD”. Oggi che sono il suo Governo e la sua maggioranza a farsi promotori di questi provvedimenti vergognosi cosa ha da dire? O la salute dei cittadini in questo caso si può mettere in secondo piano se il rischio è quello di perdere voti in vista delle primarie del PD?”
“Ci chiediamo inoltre – incalza il consigliere della provincia di Taranto – come si possa pensare di ridisegnare la materia venendo incontro unicamente alle esigenze di Confindustria, quando si disciplina una norma talmente delicata bisogna ascoltare e tenere conto delle esigenze di tutti. La maggior parte delle proteste a Taranto e provincia nascono proprio dalle “molestie olfattive” derivanti dalle emissioni industriali della raffineria Eni, dalle discariche, dagli inceneritori e dai depuratori. Ancora una volta il Governo regionale ha completamente ignorato i comitati dei cittadini e le associazioni ambientaliste che a questo punto auspico siano prontamente convocati non appena si darà avvio all’esame in Commissione dei due disegni di legge, al fine – conclude – di poter giungere alla stesura di un testo che garantistica il massimo grado di tutela del territorio, dell’ambiente e della salute dei cittadini tutti”.
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