Elezioni comunali, Romandini: “Gli impianti inquinanti vanno fermati, non solo l’Ilva”
Luigi Romandini, candidato sindaco di Taranto, sarà a capo di due liste civiche che puntano alla discontinuità rispetto al passato e che mettono in cima all’agenda la difesa della salute e dell’ambiente. Tra i candidati c’è anche il dottor Patrizio Mazza, dirigente della struttura complessa di Ematologia dell’Ospedale Moscati di Taranto, stimato medico noto per le sue battaglie civili e politiche.
“Il mio passato, il mio curriculum, i decenni da dirigente nella Pubblica amministrazione – ha detto Romandini – rendono evidente che la mia candidatura ha natura tecnica ed è incentrata sulla competenza amministrativa che, a mio avviso, è un requisito fondamentale per governare una città complessa come Taranto. E’ questo il vero setaccio attraverso il quale dovranno passare i miei competitor. Sento dire che ci sono troppi candidati sindaci. Per me ce ne sono solo due: la competenza e l’incompetenza. Taranto ha bisogno di un sindaco che faccia funzionare subito la macchina amministrativa.
Non può concedere a nessuno il lusso dell’apprendistato. Bisogna girare la chiave e lanciare la città verso il futuro. Anzi, dobbiamo accelerare per recuperare il tempo perduto dal centrodestra che ha fatto sprofondare il Comune nel dissesto e dal centrosinistra che negli ultimi dieci anni non è riuscito nemmeno a mettere i conti in ordine. Per fare questo non servono operazioni di marketing elettorale, restyling politici, falsi raggruppamenti civici, occorre competenza vera”.
Con le sue denunce Romandini è stato tra gli artefici dell’inchiesta Ambiente svenduto.
“Gli impianti inquinanti vanno fermati – ha continuato il candidato sindaco – ma questo non vale solo per l’Ilva e per le altre grandi industrie. Chiunque decidesse di fare impresa sul nostro territorio deve attenersi a tre principi sanciti dal nostro ordinamento giuridico: il rispetto della salute dei cittadini, l’applicazione delle norme per la sicurezza dei lavoratori, il pagamento di tasse e tributi. Da questi capisaldi del diritto non si può e non si deve derogare. Mai”.
L’idea di città tratteggiata da Romandini è quella di una comunità moderna e pienamente proiettata nel futuro, ma con un forte tratto identitario.
“Nel nostro simbolo abbiamo inserito il numero 2723, cioè gli anni trascorsi dalla fondazione di Taranto ad oggi. Ci sono poi due delfini che formano un cuore e non a caso ci troviamo a bordo del catamarano Taras dell’associazione Jonian Dolphin Conservation, un’eccellenza del nostro territorio, che ha fatto conoscere in tutto il mondo i delfini di Taranto. Vogliamo creare le condizione affinchè Taranto possa finalmente essere artefice del proprio destino liberandosi delle monoculture (Marina Militare prima, siderurgia dopo) che ne hanno drogato lo sviluppo. Vogliamo valorizzare le risorse locali, fare in modo che le nostre imprese crescano e si sviluppino, vogliamo promuovere il territorio in chiave turistica puntando sul mare e sulle spiagge, ma anche sulla cultura, sulle tradizioni (ci avviciniamo ai Riti della Settimana Santa), sull’enogastronomia.
Per fare questo occorre, però, restituire decoro a Taranto, fermare l’abusivismo dilagante, rilanciare il commercio soprattutto al Borgo. Il salotto della città oggi è piuttosto malridotto, ma abbiamo già alcune proposte per rivitalizzarlo. Una di queste è il Parcheggio comunale San Cataldo, una struttura multipiano completamente green, con una capacità di mille posti auto che recupererà un’area demaniale in pieno centro abbandonata da mezzo secolo. Un progetto che sarà realizzato con un project financing, quindi, senza costi a carico dell’Ente pubblico e che prevede anche la creazione di un giardino pensile e di un ristorante panoramico con vista sul Mar Piccolo. Ma questo è solo il primo di una serie di idee che presenteremo nel corso della campagna elettorale per rivitalizzare la città”.
Il nuovo sindaco avrà molto lavoro davanti a sé.
“Ma non è più il tempo dell’uomo solo al comando – ha precisato Romandini – piuttosto è il momento di fare squadra. Gli assessori ed i presidenti delle municipalizzate saranno altrettanti sindaci che dovranno lavorare tutti insieme, all’unisono, per fare di Taranto una città dove sia gradevole vivere, una città da cui non fuggire ma, anzi, un luogo in cui tornare. Votando Romandini, voterete una pattuglia di undici sindaci armati di coraggio, cuore e competenza per cambiare la città e per renderla ancora più bella. Taranto #mipiace” .