Una panoramica sulla questione discariche nella provincia di Taranto, le norme in materia ambientale, le autorizzazioni, i controlli, la «resistenza» dei cittadini e la tutela del diritto alla salute, l’ecomafia. Sono questi i temi affrontati nell’incontro pubblico di venerdì sera organizzato dal Meet Up “Amici di Beppe Grillo Taranto” nella sede di via Dante, con particolare attenzione alle criticità del sistema dello smaltimento dei rifiuti e le ripercussioni sul territorio.
Qui le discariche presenti ricevono rifiuti provenienti da ogni dove, «lecitamente ma a volte anche illecitamente» ha spiegato in apertura l’attivista Francesco Nevoli. Anomali, per esempio, sono stati i conferimenti di rifiuti effettuati presso l’impianto “Italcave”, a seguito della sottoscrizione nel dicembre 2010 del Protocollo d’Intesa tra Regione Campania e Regione Puglia per l’emergenza campana. Sono stati i controlli richiesti a gran voce dagli attivisti a determinare le necessarie verifiche da parte degli organi preposti, che in questa maniera hanno accertato la violazione del Protocollo.
Purtroppo l’azione degli attivisti si è tradotta nella loro sottoposizione a procedimento penale, poi terminato con una sentenza di assoluzione piena. Un destino analogo è toccato ad altri attivisti, che nel 2008 hanno opposto resistenza passiva alla realizzazione del terzo lotto di “Ecolevante”.
Anche in questo caso ne è scaturito un processo penale, all’esito del quale sono stati tutti assolti. «In alcuni casi – continua Nevoli – i rifiuti sembrano arrivare lecitamente, salvo poi scoprire che nell’impianto destinatario, è il caso della discarica “Vergine” di Lizzano, una parte sostanziale dell’Aia non è stata mai realizzata, per cui il trattamento richiesto nel provvedimento autorizzatorio è stato sempre omesso».
Il quadro delineato è grave, ma se a questo si aggiungono i dati sulla raccolta differenziata la situazione peggiora. «Siamo in una fase di illegalità – ha mostrato Giovanni Vianello di Beni Comuni Taranto – perché siamo lontani dal 65% previsto dalla legge: a Taranto siamo al 24%». Le anomalie riscontrate riguardano la produzione di rifiuti in relazione alla massiccia presenza di discariche nella provincia di Taranto. «Nel 2015 a Taranto si sono prodotti 287.955 tonnellate di rifiuti, 216.493 tonnellate di indifferenziata e sono state smaltite 649.102 tonnellate di rifiuti solidi urbani, 1.281.382 tonnellate se si sommano i rifiuti speciali, perché?» La «mappa della vergogna» raccoglie tutti i siti di smaltimento sul territorio, da Castellaneta a Manduria, e dimostra che la disponibilità degli impianti favorisce il conferimento di rifiuti solidi urbani e speciali da altre province.
Il confronto si è arricchito delle testimonianza di associazioni, comitati e Meet Up della provincia. Etta Ragusa di “Vigiliamo per la discarica Grottaglie”, Angelo Del Vecchio di “Attiva Lizzano”, Angelo Fasanella del “Comitato Art. 32 Diritto alla salute Statte”, Pasquale Greco attivista di Manduria, Isabella Fortis del Meet Up “Pentastellati di Massafra”, Antonella Galeone del Meet Up “Grottaglie 5 Stelle”.
In chiusura, la proposta del Meet Up Amici di Beppe Grillo Taranto: informare la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti circa l’immobilismo del Comune e della Provincia di Taranto e della Regione Puglia nell’ambito di un nuovo incontro al quale partecipi un componente della stessa Commissione che venga a raccogliere le istanze dei cittadini.
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