Vinitaly, la prima volta del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria
Prima volta del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria al Vinitaly 2017. Diverse le etichette di ben 18 comuni tra Taranto e Brindisi che potranno essere degustate alla 51° edizione della rassegna veronese dal 9 al 12 aprile presso lo stand istituzionale (Padiglione 11, isola 32, dal 9 al 12 aprile).
Per questa grande occasione saranno poi riservate delle degustazioni guidate per raccontare il Primitivo di Manduria, la più importante Doc della Puglia, a cominciare dalla sua storia e dalle sue tante anime. Il compito sarà affidato ad una scrittrice e ad un giornalista, entrambi sommelier, che trasformeranno il loro personale viaggio in Puglia in una narrazione olfattiva e cromatica del vino.
Qual è la differenza tra le diverse varietà? Cosa si cela dietro questa bacca rossa che, nonostante nasca in terreni diversi e produca perle enologiche dalle mille sfaccettature, riesce ad esprimere un’unica denominazione? A questi interrogativi risponderanno Adua Villa, scrittrice sommelier ed Andrea Gori, giornalista sommelier in due degustazioni alla cieca dal titolo “Rosso Mediterraneo: in un calice la diversità di un territorio”.
Il primo incontro con Adua Villa, suddiviso in due momenti (ore 15 e ore 15,30) è previsto domenica 9 aprile e il secondo con Andrea Gori lunedì 10 aprile (ore 11 primo turno, ore 11,30 secondo turno). Entrambi si svolgeranno nello stand istituzionale del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria (Padiglione 11, isola 32).
Un vero e proprio viaggio olfattivo in un grande territorio vitivinicolo – che abbraccia Taranto e Brindisi, per un totale di 3.140 ettari di vigneti tra terra e mare –dove il vino Primitivo sembra assimilarne la cultura e incorporarne i profumi e i sapori. La terra si presenta rossa, calcarea, tufacea, collinare e perfino sabbiosa vicino al mare, e qui la pianta cresce rigogliosa nelle forme dell’alberello.
“Per la prima volta abbiamo conquistato un nostro spazio all’interno della grande kermesse di Verona – spiega Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – e come debutto abbiamo voluto puntare sui mille volti del Primitivo. Un vino che pur nella varietà territoriale e nella diversità di interpretazione aziendale, riesce a presentare un profilo olfattivo e gustativo facilmente identificabile. Ed è questa la prima condizione per poter parlare di territorio vitivinicolo. Il nostro successo – conclude Erario – è dato da tutti i produttori, grandi e piccoli ed è proprio dall’intesa tra queste due anime del vino che stiamo realizzando grandi risultati”.
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