Taranto, Liberi e Pensanti: cercammo giustizia ma trovammo la legge
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti sulle denunce a 15 cittadini per le proteste di luglio 2016 contro Renzi e Pelillo a Taranto.
Non meno di tre settimane fa abbiamo sollecitato il procuratore Capristo ad aprire il cassetto in cui giacciono le tante denunce contro chi ha sfruttato, avvelenato la nostra città e continua a farlo. La risposta non si è fatta attendere e finalmente è stata considerata pericolosa la polvere di minerale dell’Ilva. Ma pericolosa per chi? Per i tarantini? Per i bambini del quartiere Tamburi? Per gli operai che la respirano ogni giorno? No… Il 29 luglio 2016, sfidando i manifestanti che contestavano Renzi e il suo governo per i decreti Ammazza-Taranto, il sig. Pelillo, dal Museo Mar.Ta, raggiungeva a piedi il palazzo della Prefettura, provocando di fatto i cittadini presenti. Abbiamo appreso, invece, che 15 cittadini sono stati denunciati per aver provato a rappresentare il proprio dissenso. Come al solito, quando si tratta di colpire l’anello debole, la legge viaggia ad alta velocità, quando si tratta, invece, di colpire i poteri forti o chi ha ucciso questo territorio, la legge viaggia come una diligenza. Ad alcuni di quei cittadini viene contestato il lancio di “materiale in polvere di colore nero” verso “Mr. Vapore Acqueo”. Vogliamo gridare a tutta la città che ci riconosciamo pienamente in quest’azione e che la ripeteremmo all’infinito per ricambiare il “favore” a coloro che ci condannano, da decenni, a morire seppelliti dal minerale.