TARANTO – Ieri l’Ilva ha comunicato ai RLS che sarà effettuato uno studio per verificare l’esposizione dei lavoratori ai metalli pesanti, attraverso il biomonitoraggio, su un campione di circa 900 lavoratori. Nello specifico sarà valutata l’esposizione ai seguenti metalli: cromo, arsenico, manganese, zinco, cadmio, mercurio, cobalto, nichel, rame e piombo. Lo studio sarà eseguito da un equipe medica esterna guidata dal professor Leonardo Soleo dell’ università di Bari.
I reparti interessati saranno quelli dell’ area ghisa, acciaieria, officina carpenteria e ima 1(stive) in quanto potenzialmente più esposti ai metalli pesanti. I dati rilevati dai lavoratori dei reparti sopracitati saranno confrontati con i dati dei lavoratori del reparto di ima 2 (addetti imbarco) in quanto potenzialmente meno esposti. I lavoratori sottoposti al biomonitoraggio saranno tutti residenti a Taranto, di età diverse e con diverse mansioni.
Lo studio sarà avviato nelle prossime settimane, attraverso i campioni di urina e il prelievo di sangue, e dovrebbe concludersi entro i mesi di giugno/luglio. Le analisi di laboratorio, dei campioni prelevati, saranno eseguite presso l’università di Brescia. Al termine dello studio i lavoratori interessati saranno informati sull’esito degli esami, inoltre i risultati relativi al biomonitoraggio saranno inseriti nella cartella sanitaria degli stessi lavoratori. E’ quanto si legge in una nota della FIOM CGIL che ribadisce l’importanza della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori all’interno della fabbrica e pertanto ritiene un passo in avanti il progetto di biomonitoraggio dei metalli pesanti presentato da Ilva.
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