Impennata di tumori, Uil Puglia: abbandonare il sistema delle discariche
Tasso tumorale in aumento in Puglia e in particolare nel Salento: perché non si comincia ad abbandonare il sistema discariche mettendo a punto un piano per i rifiuti che investa su un’impiantistica moderna e sostenibile?
“La Puglia ha le potenzialità, le risorse, sia naturali che umane, utili a raggiungere gli standard del Nord, ma l’auspicio è che lo faccia, e in fretta, sotto il profilo sociale ed economico e non già dal punto di vista delle patologie tumorali, come messo in evidenza dallo studio della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, fa notare come, “dai dati diffusi, si evince che la Puglia ha registrato un’impennata incredibile negli ultimi anni, pari a circa 10 punti percentuali, con i picchi nei decessi, in particolare nel Salento. E’ chiaro che la questione ambientale non ha rappresentato una priorità per le ultime amministrazioni. E quando parliamo di questione ambientale, non ci riferiamo esclusivamente a casi eclatanti come Ilva o Cerano, ma anche e soprattutto alle discariche, autorizzate e non, che ormai abbondano e strabordano nella nostra regione. Sarebbe interessante capire il legame tra l’aumento dell’incidenza dei tumori in Puglia con il contestuale aumento dei conferimenti, nelle discariche pugliesi, di rifiuti di ogni tipo”.
“Proprio nei giorni scorsi – fa notare Pugliese – nel basso Salento i Noe hanno scovato una serie di discariche a cielo aperto e discariche abusive, con tanto di scarti pericolosi e amianto tombati nelle campagne, sollevando il fondato dubbio che lo smaltimento illegale, nel tacco d’Italia, sia ormai una pratica diffusa e, forse, addirittura realizzata con il placet dei proprietari dei terreni. Insomma, un grande affare illegale che favorisce non solo infiltrazioni di rifiuti pericolosi, ma anche della malavita organizzata nel nostro territorio”.
“L’emergenza non è una esclusiva della provincia di Lecce, come dimostrano i dati tumorali contenuti nel report della Lilt. Anche Brindisi e Taranto registrano aumenti importanti, e non potrebbe essere altrimenti, visto che la provincia ionica è diventata il punto d’arrivo di rifiuti, spesso catalogati come speciali senza controlli particolarmente rigidi, provenienti da tutta la Puglia, dalla Campania e da altre dieci regioni italiane. Senza dimenticare che, sempre a Taranto, ci sono due tra le più grandi discariche d’Europa e che la discarica di Brindisi e tutt’oggi sotto sequestro”.
“Tuttavia, la situazione discariche è fuori controllo in tutta la regione: senza procedere a lunghe elencazioni, tante sono le discariche chiuse dalla magistratura per scarsa sicurezza o per inquinamento delle falde, eppure la Regione Puglia non ha ancora lo straccio di un piano dei rifiuti che punti, senza indugi, sulla chiusura progressiva delle discariche, sistema barbaro e letale e su un’impiantistica all’avanguardia in grado di chiudere in maniera sostenibile il ciclo dei rifiuti. Finora si è provato a prendere in giro i pugliesi con qualche bella campagna pubblicitaria sulla raccolta differenziata, che però da sola, senza il supporto impiantistico, non serve a nulla, anzi crea costi extra che si riversano, ovviamente, sui cittadini, senza risolvere il rischio per l’ambiente e per la salute”.
“Da anni – chiosa Pugliese – chiediamo alla Regione Puglia un confronto serrato sulla dotazione impiantistica regionale e sulle discariche, in maniera tale da creare una mappatura certa sulla quale intervenire con una programmazione rigorosa. Invece, ad oggi, si continua a sperare solo nell’intervento della Magistratura e delle Forze dell’Ordine. Troppo poco per un territorio invaso e frastornato da mille emergenze”.