“In data 01/03/2017 Fim, Fiom e Uilm hanno inviato a Ilva, in riferimento all’accordo di cigs del 27/02/2017 sottoscritto presso il Mise, una richiesta di incontro finalizzato a discutere delle modalità di avvio dell’ammortizzatore sociale in essere per determinare dei numeri riferiti ad aree e singoli reparti. Pertanto, su richiesta unitaria dei sindacati, l’azienda in data odierna (ieri per chi legge, ndr.) ha convocato i coordinamenti di Fim, Fiom, Uilm e Usb per entrare nel merito del comunicato sindacale ed analizzare reparto per reparto le eventuali criticità”.
E’ quanto comunica la Fiom Cgil in una nota stampa.
“A seguito dell’incontro è emerso che il numero massimo di 3240, previsto dall’accordo sottoscritto, è modulato nel modo seguente: Area ghisa: 306, Area acciaieria: 404, Area laminazione: 685, Area lamiere/tubi/fna: 737, Area servizi/staff: 589, Area manutenzioni centrali: 519”.
“La Fiom Cgil ha espresso la propria contrarietà alla sottoscrizione del verbale di riunione in quanto ritiene insoddisfacente quanto definito durante l’incontro per la mancanza di informazioni relative all’attuale andamento produttivo dell’Ilva di Taranto, inoltre ritiene inaccettabile che non si sia entrati nel merito dei numeri dei singoli reparti in quanto consentirebbe, alla stessa azienda, di avere una maggiore flessibilità sui numeri massimi non definiti dallo stesso verbale di riunione”.
“Ci troviamo difronte ad una azienda a due velocità: quella istituzionale, in occasione degli incontri al Mise con la presenza del vice ministro Bellanova, che appare aperta al confronto e quella interna allo stabilimento, durante gli incontri con le organizzazioni sindacali, che rifiuta qualsiasi confronto. Ancora ad oggi nonostante più volte la Fiom abbia chiesto un incontro al direttore di stabilimento, per discutere di quelle che sono le scelte aziendali relativamente alla produzione, rimane a inevasa la richiesta di incontro”.
“Riteniamo inoltre fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori, viste le condizioni precarie in cui versano gli impianti, di avviare una discussione immediata con le organizzazioni sindacali per definire un piano di investimenti che garantisca, di qui alla vendita, la normale gestione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie. Continueremo a vigilare sull’accordo relativo alla Cigs affinché Ilva garantisca il rispetto di quanto sottoscritto al Mise”.
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