Il consigliere regionale del M5S Marco Galante ha inviato al Dipartimento di Prevenzione della ASL Taranto e all’ARPA Puglia una richiesta di accesso agli atti per ottenere i dati relativi ai monitoraggi sulla deposizione delle polveri sedimentabili nell’area di Taranto e gli studi e le analisi prodotti dal Dipartimento di Prevenzione della Asl per analizzare gli effetti delle stesse sulla salute umana.
“L’Arpa Puglia ha risposto all’interrogazione da me presentata – dichiara Galante – spiegando che i suoi sistemi di campionamento non raccolgono le particelle di dimensioni differenti dai parametri PM 10 e PM 2,5. La stessa ARPA però gestisce a Taranto una rete di depositometri, di cui uno al Tamburi, per la determinazione del parametro“deposizione totale”, che sono in grado di rilevare le particelle di diametro superiori a PM 10. Per consultare i dati relativi a questo parametro, che stabilisce la massa totale di sostanze inquinanti presenti nelle aree monitorate, l’Arpa ha fornito un link, sul quale però ci sono i risultati aggiornati al 2008. Dati che – prosegue il consigliere pentastellato – comunque evidenziano alcune situazioni di superamento dei valori limite, che vengono individuati utilizzando uno standard tedesco vista l’assenza di limiti stabiliti dalla normativa nazionale.”
Sull’argomento, il consigliere tarantino aveva depositato lo scorso settembre un’interrogazione nata in seguito alla manifestazione organizzata da Peacelink davanti alla Prefettura di Taranto, in cui erano stati mostrati centinaia di sacchetti contenenti le polveri nere provenienti dall’Ilva che si depositano sui balconi delle abitazioni del quartiere Tamburi. Il dossier dell’associazione denunciava come per queste polveri non esistessero dati ufficiali né in merito alla composizione chimica né alla relativa tossicità, non rientrando nei monitoraggi degli inquinanti dell’aria previsti dalla normativa in materia.
“Parliamo di particelle – prosegue Galante – che trasferiscono il loro carico inquinante alla vegetazione, all’acqua, agli edifici e a qualsiasi tipo di superficie, per questo è fondamentale fornire dati completi ed aggiornati sui monitoraggi di queste polveri ed informare la popolazione tarantina sui possibili effetti per la salute e sulle azioni che si intende porre in essere. Ho depositato la richiesta di accesso agli atti per appurare se siano stati effettuati studi per accertare la natura chimica di queste polveri e soprattutto per sapere se la Asl abbia monitorato le conseguenze che le stesse hanno sulla salute umana e disponga di dati aggiornati. Nel caso tali studi non siano ancora stati effettuati –conclude – l’auspicio è che il Dipartimento di prevenzione della ASL, in quanto autorità competente in materia di igiene e tutela della salute, inizi a farlo quanto prima, data la situazione di assoluta emergenza che tutti noi già conosciamo ”.
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