Mar Piccolo: raccolta di rifiuti volontaria organizzata da Plasticaqquà
TARANTO – È avvenuta stamani l’ennesima raccolta di rifiuti volontaria organizzata da Plasticaqquà nei pressi della foce del fiume Galeso. Il punto di raccolta non è stato scelto a caso, dato che proprio la foce del decantato fiume tarantino è uno dei tratti costieri più suggestivi del Mar Piccolo ma versa in condizioni vergognose.
Oltre a essere sottoposto a vincolo paesaggistico (160144) (fonte: http://www.sitap.beniculturali.it/), il fiume Galeso ricade nel territorio intorno al piccolo mare tarantino, proposto come Sito d’Importanza Comunitaria Mar Piccolo (fonte: http://natura2000.eea.europa.eu/#). Il proposto SIC dovrebbe proteggere i pregevoli habitat e le tante specie protette di elevata importanza naturalistica che popolano le sponde del Mar Piccolo.
Nonostante la grande rilevanza paesaggistica del Galeso, l’area costiera limitrofa al fiume è deturpata da rifiuti di ogni genere. Qui, come in altri punti del Mar Piccolo, le immancabili retine in plastica utilizzate negli impianti di mitilicoltura, le cime in nylon e i resti di reti da posta hanno creato un intreccio inestricabile, uno strato quasi ininterrotto che in alcuni casi affiora, in altri è sepolto sotto la terra su cui si è sviluppata la vegetazione costiera.
Per cercare di arginare il degrado del sito, un gruppo di cittadini ha donato parte del proprio tempo per liberare dai rifiuti un tratto costiero limitrofo alla sponda sinistra del Galeso. Nonostante il forte vento di scirocco e le difficoltà incontrate nell’estrarre i grovigli di plastica dalla terra, grandi e bambini hanno raccolto numerosi sacchi di rifiuti e cumuli giganteschi di retine in plastica, oltre a copertoni, bidoni, cassette, resti di mobili. Con la speranza che questi atti di amore nei confronti del nostro Mar Piccolo si moltiplichino e che un numero sempre maggiore di cittadini inizi a rispettare e curare l’ambiente, il bene comune più grande.
Rossella Baldacconi, PhD in Scienze Ambientali