“E’ il momento di accelerare per l’assunzione di personale da parte della Asl di Taranto: le emergenze sanitarie e ambientali che stanno travolgendo il capoluogo ionico non possono attendere oltremodo, né adeguarsi ai tempi delle lungaggini burocratiche, ministeriali o regionali che siano. E’ giunta l’ora di porre fine al gioco del rimpallo di responsabilità tra Asl e Regione e di dare risposte concrete ai cittadini di Taranto e a chi sta soffrendo le carenze di un sistema sanitario non all’altezza della gravità della situazione”. Aldo Pugliese, segretario generale della UIL di Puglia, ricorda che “lo scorso 12 dicembre, presso la Presidenza della Regione Puglia, è stato firmato un accordo quadro che, al momento, la Asl di Taranto non ha messo in atto. E, inoltre, nel decreto per il Mezzogiorno, sono stati stanziati 70 milioni per il sistema sanitario tarantino che sarebbe il caso di spendere quanto prima e con oculatezza”.
“Numeri alla mano – prosegue Pugliese – la provincia di Taranto ha, con oltre 500mila abitanti, il più basso parametro rispetto a tutta la Puglia di posti letto/abitanti, ovvero 2.7 (compresa la sanità privata), che diventa l’1.7 considerando solo quella pubblica. Inoltre, il dato regionale di riferimento è 3.4 (comunque al di sotto di quello nazionale, 3.7), pertanto se in Puglia si applicasse un parametro unico, solo a Taranto mancherebbero 600 posti letto: un’enormità. Dal punto di vista della pianta organica, è peggio che andar di notte: dei 9000 addetti, tra medici e infermieri, che mancano all’appello in Puglia, 2000 servirebbero a coprire solo il fabbisogno della provincia di Taranto. Inoltre, non comprendiamo perché sempre Taranto rappresenti un’eccezione negativa, piuttosto che una priorità, nel processo di stabilizzazione dei precari della Sanità”.
“E’ giunto il momento di cambiare passo, ma davvero – conclude Pugliese – cominciando ad assumere personale in grado di affrontare, senza turni sfiancanti e con competenza l’enorme richiesta di prestazioni sanitarie che ogni giorno arrivano nei presidi tarantini. E’ anche una questione di credibilità: la Regione Puglia ci ha messo la faccia, sottoscrivendo un impegno formale poco più di due mesi fa. E, rimanendo in questo dannoso stato di immobilismo, a perderla ci vuole ben poco”.
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