Giustizia per Taranto: una manifestazione aperta a tutti
Non etichettateci come ambientalisti! È la precisazione che viene dai portavoce del comitato organizzatore della manifestazione “GIUSTIZIA PER TARANTO” che si svolgerà sabato prossimo 25 febbraio a Taranto con partenza alle 9.00 da Piazza Marconi. È una precisazione forse esagerata vista la congruenza degli obiettivi della marcia con il messaggio che gli ambientalisti hanno sempre portato, ma che forse vuol rimarcare la distanza da qualunque legame con la politica, così come ha chiarito Valentina Occhinegro durante la conferenza stampa di oggi preliminare alla manifestazione. Bandiere e sigle sindacali non saranno ammesse al corteo, fermo restando che qualunque cittadino, anche rappresentante politico vi potrà partecipare aderendo implicitamente al manifesto che l’iniziativa vuole lanciare. Sarà cosi la cittadinanza a strumentalizzare la politica e non viceversa.
Non solo ambientalisti sfileranno quindi sabato prossimo per le vie della città, ma soprattutto cittadini stanchi di una situazione di ingiustizia che colpisce Taranto per colpa di scelte industriali sbagliate e dannose alla comunità.
Francesco Caroli, giovane studente di scienze politiche, ha espresso, in particolare, il disagio dei ragazzi della sua età spesso costretti a trasferirsi per lavorare e per fuggire da una realtà che offre davvero poco.
Massimo Ruggieri si è soffermato sul motivo principale della manifestazione: la richiesta all Magistratura di procedere con estrema cautela nel valutare la possibilità di patteggiare con le società dei Riva un risarcimento in cambio di una ammissione di responsabilità. Il vero punto della questione è l’interrogativo: se risarcimento ci sarà, a chi finiranno i soldi dei Riva e a che scopo? Qualunque ipotesi di patteggiamento dovrà prevedere un risarcimento alla città mediante utilizzo dei fondi per opere di bonifica e in particolare della falda che risulta in gran parte contaminata.
Ruggieri si è poi chiesto come mai a Taranto non si sia mai pensato di utilizzare fondi europei per le aree industriali in crisi da destinarsi a riconversione e riqualificazione della forza lavoro per farne degli operatori nel campo delle bonifiche.
Il rischio sanitario è invece stato affrontato dalla dott.ssa Maria Grazia Serra che ha esordito con una citazione di Martin Luther King: “La peggiore di tutte le disuguaglianze è quella sulla salute”. Tarantini come cavie da laboratorio, tanti studi per dirci soltanto che il danno c’è e quasi nessuna ammissione di responsabilità sulle cause che lo provocano. Se è ormai accertato il legame del danno sanitario con l’inquinamento, allora si proceda con le bonifiche e il fermo delle fonti inquinanti, questo il concetto espresso dalla Serra.
In definitiva, una manifestazione che ha lo scopo, a tre anni di distanza dagli ultimi cortei, di riportare l’attenzione su Taranto, sul processo “Ambiente svenduto” e sulla situazione di penalizzazione che la città subisce per le scelte economiche e politiche.
Non importa, secondo gli organizzatori, il numero di cittadini che parteciperà al corteo, tanti o pochi che potranno essere, ma soprattutto il risalto che l’iniziativa avrà a livello nazionale. In tal senso, già tante le adesioni alla marcia che provengono da altre città d’Italia, da Trieste a Bagnoli, da Salerno a Grottaglie, da Brindisi ad Augusta.
Appuntamento quindi a sabato prossimo per una manifestazione a cui dovrebbero partecipare davvero tutti: ambientalisti, cittadini arrabbiati, studenti, commercianti, pescatori, agricoltori, lavoratori e tra questi anche operai dell’Ilva che sono i più colpiti dal rischio sanitario e dall’incertezza occupazionale.