“Mentre il mare ci restituisce tesori meravigliosi della nostra terra, che ci riportano all’età ellenistica, alla storia gloriosa di Taranto centro di bellezza e cultura, i governi, nazionale e regionale, nulla fanno per impedire che il capoluogo ionico possa avere un presente all’insegna della dignità. Ilva, per la quale incoscientemente si auspica un aumento di produttività, continua ad uccidere, a ricoprire l’intero perimetro urbano con le sue polveri mortali. Non sembrano bastare i dati diffusi dal registro tumori, che evidenziano la stretta relazione tra l’inquinamento e l’ammalarsi della popolazione, le indagini epidemiologiche della Regione e del ministero, per invertire una strada che ha come unico obiettivo il disastro totale e irreversibile. Non mi stancherò mai di ribadire che l’unica scelta sensata dovrebbe andare nella direzione di un superamento di un’economia industriale tanto pericolosa. Taranto ha potenzialità alternative, turismo e cultura in testa. Attorno a quello che potrebbe diventare un simbolo di rinascita, l’Afrodite da poco ritrovata, si costruisca la città del futuro, con un’economia agricola, artigianale, turistica e culturale. La politica preferisca il bene di questa terra al vantaggio che da sempre ha nel mantenere Ilva, serbatoio di voti e consenso, in vita”, lo dice l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.