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Metropolitana di superficie sulla Circummarpiccolo, WWF Taranto: un sogno possibile

La Circumarpiccolo è servita da una propria ferrovia di servizio che se convertita in Metropolitana di superficie, è già connessa, tramite la stazione Galeso al rione Tamburi e con le Ferrovie Regionali Sud Est, a Gagliano Capo di Leuca. Un collegamento, quindi, con i poli turistici regionali più promettenti: la Valle d’Itria, sito Unesco, e la Penisola Salentina, che attraverserebbe il cuore della Chora tarantina. In tal modo, l’intera cittadinanza, e non solo, avrebbe la possibilità di muoversi meglio e di godere, per la parte salvata, di quanto ameno potesse apparire il paesaggio agli occhi incantati di Virgilio, Orazio, Mecenate e Columella.
L’antica ferrovia militare convertita in metropolitana di superficie congiungerebbe, inoltre, la stazione centrale con il Borgo.

Essa utilizzerebbe per il primo tratto il tracciato poco frequentato della tratta Taranto-Brindisi, – con affaccio sul primo seno del Mar Piccolo; da qui passerebbe a monte di Buffoluto sul secondo Seno, alle spalle della sorgente dei Battendieri; a valle dell’ex masseria S. Pietro – attuale Relais Histò – scavalcherebbe il canale d’Aiedda Leverano d’Aquino e toccherebbe la struttura agroturistica San Giovanni in agro di San Giorgio; poi passerebbe a monte della Palude La Vela e proseguirebbe per la contrada Manganecchia, la Pineta Cimino sino all’interno dell’Arsenale nel centro del Borgo. Circostanza, questa, di grande rilevanza in quanto è in corso la rivalutazione e l’adeguamento tecnologico di tutta la linea ferroviara, sia come TPL che per fini turistici e per le merci.

In questa ottica ci si propone:

– di rivitalizzare la direttrice Lecce-Manduria-Sava (già finanziata per la elettrificazione) con scambio in questo scalo e l’inserimento della linea TA- BR, da Francavilla Fontana verso Grottaglie-Monteiasi-Taranto con traffici pendolari, turistici e di trasporto merci;
– la linea Sud Est da Francavilla a Martina Franca –più vocata alla mobilità turistica;
-la linea Martina Franca- Crispiano-Statte-Taranto, da destinare sia al traffico passeggeri, che turistico.

L’ammodernamento delle Ferrovie Sud-Est comporterebbe tra l’altro, finalmente, l’eliminazione del passaggio a livello di via Galeso nel rione Tamburi, che costituisce una strozzatura per il collegamento della città capoluogo con la popolosa Martina Franca e con la Valle d’Itria, ossia un polo turistico di eccellenza che comprende i Trulli di Alberobello tutelati dall’ Unesco.

Un treno da non perdere ed è perciò il caso di prevederlo nel progetto Piano Pluriennale Economico e Sociale Art. 21 Legge Regione Puglia n.19 del 24 luglio 2007. La linea ferroviaria è connessa con la rete dell’antica viabilità minore idonea, oggi, per strutturare una moderna rete di percorsi escursionistici tra il Mar Piccolo di Levante e i Comuni dell’Arco Jonico che gli fanno da corona.

Per dare una risposta in alterità alla mobilità urbana ci viene in aiuto il possibile riuso, come metropolitana di superficie, del tracciato della Ferrovia Circumarpiccolo, passata di recente al Demanio comunale. Questa metropolitana potrebbe essere la struttura di connessione delle aree di pregio ambientale e paesaggistico, urbane e preurbane, affacciantesi sul primo e secondo seno del Mar Piccolo e darebbe respiro, forza e funzionalità al nuovo Pug per la mobilità delle persone.

Lungo il tracciato i caselli di servizio sarebbero tutti da riattivare: uno di questi è vicino l’ex Masseria S. Pietro – una struttura agrituristica 5 stelle con accluso un relitto di un giardino etnobotanico settecentesco con alberi plurisecolari di cultivar autoctone – fico, mandorlo e giuggiolo, limone, carrubo e intere pareti coperte di edera per il nettare necessario alle api per la produzione del miele.

E’ ora che ci si renda conto che l’avanzamento della civiltà umana non è determinata esclusivamente dalla produzione di beni materiali, ma soprattutto dall’elaborazione e fruizione dei beni immateriali e dal sapersi rinnovare. Sono queste ultime attitudini a far progredire la conoscenza, la ricerca applicata. Le strutture per le attività culturali e per la ricerca scientifica ed i grandi centri direzionali sono necessari per la produzione e la fruibilità dei beni immateriali, gli unici di cui l’umanità dispone in modo illimitato e costituiscono gli elementi fondanti di una società diversamente ricca, inclusiva, solidale e di respiro glocal.

WWF TARANTO

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