Appare fin troppo scontato dire che il Natale oltre che ricordarci la nascita di Gesù di Nazareth, dovrebbe rappresentare per tutti noi una rinascita, ovvero, il momento in cui si fa il punto della situazione di tutto un anno, la verifica di ciò che si è fatto e come lo si è fatto e di ciò che non si è fatto, per poi predisporci a programmare, appunto, una nuova vita, un nuovo progetto esistenziale o anche semplicemente ad apporre correzioni e delineare intenti. Quindi, non solo utilizzare il primo dell’anno, come solitamente si fa, ma anche e forse soprattutto il Natale, in modo che rappresenti sul serio una nuova nascita anche per noi.
Tuttavia, nonostante l’apparente scontata considerazione, chiediamoci, con la mano sul cuore, quanti di noi lo fanno? Voglio dire, lo fanno veramente, non solo a parole ma con i fatti? Io credo quasi nessuno. A parte qualche piccola e fugace esternazione tra amici e parenti, durante aperitivi al bar tra luci e colori natalizi e tavolate con cibo a più non posso e tempi senza fine, quasi nessuno credo, si sia messo anche solo cinque minuti, da solo, alla penombra della sua stanza o a tavolino, per entrare in contatto con ciò che di più importante e prezioso abbiamo, cioè noi stessi.
E allora, perché non provarci? Costa davvero tanto? Facciamo in modo che almeno per un anno, almeno per questo 25 dicembre 2016 il Natale rappresenti la messa a punto di un nuovo sviluppo personale. Un modo, ad esempio, può essere quello di partire da dove si è e da ciò che si è. Troppo spesso ci concentriamo su quello che non siamo, che non abbiamo, che ci è sempre mancato e che probabilmente finirà per mancarci sempre. E tutto questo, diventa l’alibi perfetto e tranquillizzante per non metterci mai in moto, per dirci, “tanto io non sarò mai …”, “non diverrò mai ..”, “non potrò mai …tanto vale non provarci nemmeno…”.
Invece, il piccolo sforzo, o meglio, la piccola sfida che potremmo concederci è proprio quella di annullare per un momento dalla nostra mente le mancanze che con la costante attenzione che poniamo non si colmeranno comunque e focalizzandoci, invece, su ciò che abbiamo, chiedendoci: “Così come sono e dove sono, con la mia condizione e con quel poco che ho o che penso di avere, cosa posso fare per migliorare me stesso, la mia situazione, le mie relazioni, il mio lavoro e tutto ciò che mi circonda?”.
A volte bastano piccolissimi passi, piccolissime decisioni, piccolissimi intenti per cambiare gradualmente una vita intera. Non esistono scuse o limiti, ognuno può davvero fare tanto partendo solo da ciò che già è e da ciò che già ha. È da qui e dalla specifica condizione personale, qualunque essa sia, che possiamo immetterci nella prosperità e nell’abbondanza, in ogni senso e in ogni campo. A volte, piccoli miracoli personali avvengono ma dobbiamo uscire dall’abituale lamentela e provarci. Quindi, concediamoci questo piccolo dono per un Natale speciale.
A cura di Elisa Albano
Psicologa – Scrittrice
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