Anna Fougez ricordata a Taranto a cinquant’anni dalla morte
Si è svolta presso il Teatro Orfeo di Taranto una serata di Gala, con proiezione, in prima nazionale del film muto Fiore Selvaggio del 1921, in omaggio alla grande Anna Fougez (Maria Annina Laganà Pappacena).
Uno spettacolo fantastico, presentato da Adriano Calzolaro, in un Teatro che ha ridato vita e fatto conoscere, ai più giovani, un personaggio sapientemente presentato da Luigi Calabrese, dell’Associazione “La Bottega delle Idee di Taranto”, che ha tracciato i punti più salienti del “mito” del tabarin: Anna Fougez.
Assente, per motivi di salute, il regista e attore Leo Pantaleo che nel 1986 ha presentato l’artista, nata a Taranto nel 1894 e per quarant’anni diva indiscussa del Varietà in Italia, con una mostra alla Galleria del Castello Aragonese dal titolo, “Anna Fougez. Il mondo parla ed io resto”. Per correttezza si ricorda che la mostra fu organizzata, nel mese di Marzo, da Luigi Calabrese e Lucrezia Salinaro con la fotografia di Carmine La Fratta. Collaborarono alla ricerca: Leo Pantaleo, Walter Sallucci e Fabio Battistini.
A distanza di tempo dopo “Il mondo parla ed io passo” (autobiografia di Anna Fougez) del 1931, e “Storia di una diva tarantina” di Cataldo Sferra nasce il saggio, autore Luigi Calabrese, dal titolo “Irresistibile Fougez”
Un incontro quello svoltosi al Teatro Orfeo che ha ridato quel lustro, importante, alla città riportandola, come per incanto in poche ore, al clima che si era vissuto, nella prima parte del secolo scorso, con le compagnie di qualità che frequentavano i tanti Teatri cittadini.
Taranto e soprattutto i suoi cittadini, devono essere orgogliosi di avere annoverato, tra i suoi figli, personaggi insigni quali Paisiello, Costa, Fougez, Carrieri, Pierri e altri che si sono distinti in vari campi non solo artistici.
Lo studio di Luigi Calabrese è stato intenso e preciso; per questo il pubblico, poco per volta, ha apprezzato questa esile e longilinea figura, dai grandi occhi neri, sino a rimanerne ammaliato. Una serata unica che resterà, sicuramente, a lungo nella memoria dei presenti. Molti sono stati i momenti che hanno reso possibile e interessante lo svolgimento della festa.
Così nel buio è parso di poter rivedere la figura dell’artista che si presentava con una delle sue più amate canzoni”Vipera” scritte per lei nel 1919. l’anno dopo della “Leggenda del Piave” da E.A.Mario, il più prolifico autore di testi e musiche di canzoni sia Italiane e sia napoletane. Quella figura bella, longilinea con vestito di scena con penne di struzzo era Tiziana Spagnoletta, che presenta con la sua bella voce, da alcuni anni, una rappresentazione sul personaggio dell’artista tarantina.
Da ricordare un bello spettacolo teatrale con regia e costumi di Leo Pantaleo, scenografia di Pasquale Strippoli, rappresentato, alcuni anni fa, sempre da Tiziana Spagnoletta. Nell’insieme la presentazione (Adriano Calzolaro), il canto e la musica (Tiziana Spagnoletta e Maestro Dante Roberto), il racconto (Luigi Calabrese), la proiezione del film (“Fiore selvaggio ”, diretto da Gustavo Serena, interpretato dalla Fougez e realizzato in collaborazione con CSC-Cineteca Nazionale e Apulia Film Commission), l’accompagnamento al piano (Maestro Antonio Coppola) e il pubblico, numeroso e attento, hanno contribuito a creare momenti di grande intensità emotiva.
Certamente quest’appuntamento sarà ricordato a lungo dagli spettatori che hanno partecipato allo spettacolo. Fiore selvaggio è il solo film preservato dei sette che l’attrice girò tra il 1917 e il 1922. L’unica copia al mondo conservata presso la Cineteca Nazionale, che ha proceduto a un complesso restauro per la presentazione del film, in Prima Nazionale nella città che ha dato i natali alla Fougez. La proiezione è stata accompagnata dal vivo, con un repertorio di belle musiche, al pianoforte dal Maestro Antonio Coppola.
Michele Santoro