Un patto etico di collaborazione tra volontariato, organizzazioni private, pubbliche e amministrazione locale per la costituzione di un tavolo permanente di dialogo per l’economia collaborativa, la cosiddetta “sharing economy”, la prima iniziativa di questo tipo in Italia, sarà sottoscritto a Taranto, presso la Sala Monfredi della locale Camera di Commercio, alle ore 16.00 di venerdì prossimo, 16 dicembre.
L’iniziativa è stata promossa nell’ambito del progetto “Rete per il Volontariato Etico e Solidale-REVes2” sostenuto dalla Fondazione con il Sud, Bando Volontariato; il partenariato comprende l’associazione culturale Marco Motolese, la capofila, e le associazioni APMAR Taranto, AIC Taranto, AIDO Taranto, AGE onlus Taranto, Fattoria Amici Dante Torraco, Movimento Shalom Taranto, Gruppo Protezione Civile Taranto, Sherwood Grottaglie e Solirunners.
L’economia collaborativa consiste in una innovativa concezione che prevede la condivisione di beni e servizi invece del loro possesso, una nuova idea basata sulla “collaborazione” tra persone e gruppi sociali realizzata prevalentemente mediante piattaforme di scambio, soprattutto digitali, ma anche attraverso i più tradizionali momenti di confronto e forme di aggregazione.
A conclusione di un percorso biennale di formazione, informazione, scambio e crescita realizzato dalle associazioni sui temi della economia collaborativa, la rete ReVES2 promuove ora una iniziativa di assoluta innovatività: un patto etico di collaborazione che unisce organizzazioni private, soggetti del mondo del no profit, amministrazione locale e organizzazioni pubbliche nel comune intento di definire strumenti e priorità strategiche legate alla sharing economy per apportare vantaggi e benefici all’intera città di Taranto.
Il patto etico sarà sottoscritto, oltre che dalla rete ReVES2, da Comune di Taranto, da Camera di Commercio Taranto, Confindustria Taranto, ASL Taranto, Muum Lab, Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi Aldo Moro, CNR Bari, FICLU Club per l’UNESCO di Taranto e CSV Taranto.
Il patto etico prevede la creazione di una task force locale per promuovere azioni, idee, progetti in linea con gli strumenti e le potenzialità dell’economia collaborativa; avrà il compito, inoltre, di definire una serie di proposte finalizzate alla diffusione e adozione di strumenti adeguati, affinché i sottoscrittori possano assumere un ruolo attivo nel predisporre le condizioni essenziali per la promozione delle iniziative adeguate nel territorio, e affinché il settore profit e quello no profit possano avviare azioni sinergiche nella città in linea con gli obiettivi della economia collaborativa.
Carmen Galluzzo Motolese, presidente della capofila Associazione “Marco Motolese”, ha spiegato che «il Patto etico si ispira alla Risoluzione n. 87 approvata nel giugno 2013 dalla Conferenza dei Sindaci degli Stati Uniti nel quale si evidenzia che “una emergente economia collaborativa” sta ridefinendo le modalità attraverso le quali beni e servici vengono scambiati e creati tra i cittadini facilitando un migliore accesso ai servizi.
Risulta, pertanto, evidente, che l’economia collaborativa può concretamente contribuire al miglioramento dello stile di vita delle famiglie, all’attivazione di nuove opportunità di lavoro, accrescendo il numero e la qualità di servizi per i cittadini e soluzioni permanenti o temporanee anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie o piattaforme tecnologiche”; anche la Commissione Europea, inoltre, ha inteso porre l’attenzione sul tema, definendo un’agenda europea per l’economia collaborativa, peraltro le esperienze in Italia e all’estero di città pioniere hanno già riscontrato un notevole successo e apportato significativi vantaggi alla collettività».
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