Taranto, denuncia Usb: all’Eni sicurezza in bilico

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Il neonato Coordinamento USB dei lavoratori iscritti ENI del comparto Energia stigmatizza, fin dapprima di affermare la sua esistenza nella Raffineria di Taranto, il clima di generale marasma in cui versa la fabbrica ed i suoi lavoratori.

“Una politica confusa della Direzione Aziendale Eni in maniera di relazioni Sindacali, unita ad una connivenza esplicita di alcuni Sindacalisti di poltrona e carriera ha portato ad accordi fuori da ogni logica contrattuale e soprattutto contro i lavoratori – affermano dal coordinamento provinciale USB -. La fantomatica riorganizzazione del personale ENI, scaturita da un accordo siglato e condiviso con l’Azienda dai Sindacalisti di tutte le sigle deve essere letto nella sua più cruda verità: taglio indiscriminato di posti di lavoro. Lo zuccherino della diversa collocazione dei lavoratori tagliati non deve trarre in inganno”.

Secondo USB i riconoscimenti ai lavoratori ricollocati spettava da tempo, ma “un ostracismo congiunto dell’Azienda e dei sindacati di corte lo ha sempre impedito. Ad aggravare la situazione – continuano dal coordinamento – i tagli del personale hanno riguardato figure addette alla sicurezza, nevralgiche in ogni fabbrica, ma che, nella raffineria di Taranto, assurgono a ruolo vitale per tutti i lavoratori e per l’intero ecosistema della città di Taranto”. Infatti gli ultimi eventi infortunistici, accaduti nella raffineria, dimostrano come sulla sicurezza si deve solo investire e non tagliare professionalità e mezzi.

I lavoratori iscritti all’ USB comparto Energia della raffineria ENI di Taranto denunciano come oggi in fabbrica si è lontani dal modello ENI tanto sbandierato e conclamato e si proclamano pronti a lottare “perchè vengano ripristinate le tutele sindacali, salariali e della sicurezza di tutti i lavoratori dell’ ENI di Taranto. Inoltre l’ENI permettendo a CGIL-UIL-CISL di effettuare la trattenuta sindacale, contro la volontà dei lavoratori, vìola i principi di democrazia e uguaglianza, essendo l’adesione sindacale, un versamento libero e volontario”.

 

 

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