Referendum costituzionale, Prc: “Adesso si inizi un percorso inclusivo”
“Oggi è già il momento in cui tutte quelle forze politiche e sociali, che si sono battute all’interno dei comitati per il No rivendicando il potere del popolo, inizino un percorso inclusivo e sinergico che rimettano al centro della propria agenda politica il mondo del lavoro, distrutto dal Jobs Act, dai risvolti devastanti per i giovani, che ormai si sentono lasciati senza futuro tra una scuola sempre più ridotta a parcheggio ed un mondo del lavoro che non permette di entrarvi se non attraverso i voucher. Nulla va più demandato e lasciato in sospeso, dalla questione ambientale ad una seria lotta all’evasione fiscale”.
E’ quanto scrivono in una nota gli attivisti del circolo di Rifondazione Comunista “Peppino Impastato” a poche ore dal risultato referendario.
“Ha nuovamente vinto la Costituzione italiana, la Costituzione nata dalle lotte antifasciste oggi è ancora salva, più verde e attuale che mai”.
Nella nota si sottolinea che “la lunga campagna referendaria, trasformata in un plebiscito personale, è finalmente volta al termine con il risultato che nemmeno i più ottimisti sostenitori del NO potevano auspicare.
Su input di grandi poteri finanziari ed economici, tutti sostenitori del Sì, (J.P. Morgan, Marchionne, Schäuble, ministro delle finanze tedesco) si è tentato di stravolgere la costituzione italiana, nel tentativo più becero di volere accentrare tutti i poteri nelle mani del segretario di partito con maggioranza relativa.
Purtroppo, oggi l’Italia ne esce comunque spaccata, non importa quanto sia grande o piccola la frattura, perché la stessa Costituzione trova la sua ragione nell’unità del popolo che rappresenta, pertanto è arrivato il momento di affrontare l’annoso problema a cui dare risposta. A seguito del forte NO voluto dalla maggioranza degli italiani, si è chiamati a costruire la giusta alternativa non solo alle politiche liberiste che, in questi anni hanno contribuito a distruggere tutto ciò che le lotte politiche e sindacali hanno conquistato, ma anche ad arginare la deriva populista che incombe in Italia, e che vede le sue massime espressione in Grillo e Salvini”.