C’è una convinzione tra molti automobilisti che circolano in autostrada: quella secondo cui chi viaggia sulla corsia di emergenza non viene rilevato dal tutor e, quindi, è al riparo da qualsiasi multa anche in caso di eccesso di velocità. C’è anche chi crede che, guidando con le ruote di destra e quelle di sinistra in due corsie diverse, il tutor non è in grado di rilevare la presenza dell’auto, scambiandola per due motociclette. Si tratta però di due false convinzioni. Vediamo perché.

Il tutor funziona se cammino sulla corsia di emergenza?

Le telecamere del tutor sono in grado di rilevare anche i veicoli che viaggiano in corsia di emergenza. Anzi, in questo caso potrebbe scattare anche un’ulteriore contravvenzione atteso che la regola generale impedisce agli automobilisti di occupare la corsia di emergenza. Vi sono però alcune eccezioni.

In particolare, il codice della strada stabilisce che la corsia di emergenza può essere percorsa solo in prossimità dell’uscita dell’autostrada (non prima di 500 metri) e qualora sulla stessa autostrada sia presente un ingorgo. Inoltre si può usare la corsia di emergenza quando sopraggiunge un malessere fisiologico di uno qualsiasi degli occupanti del veicolo, una inefficienza del veicolo, un momento di forte stanchezza, condizione fisica che precede il cosiddetto “colpo di sonno” (assimilabile, secondo la Cassazione, al malessere fisiologico).

Il tutor funziona se cammino a cavallo di due corsie?

Il funzionamento del tutor è indipendente dalla traiettoria seguita dal veicolo al momento del transito sotto i portali. Il tutor è in grado di rilevare correttamente anche i veicoli che transitano in diagonale o a cavallo delle corsie. In ogni caso, ricordiamo che la presenza del tutor è sempre segnalata da appositi cartelli verdi installati in avvicinamento e sotto i portali. Il suo funzionamento è invece indipendente dalla pubblicazione del relativo messaggio sui pannelli luminosi.

Il tutor riesce a distinguere la tipologia del veicolo (automobili, auto con rimorchio, moto, camion, autocarri, autotreni, autobus). Il tutor è anche in grado di rilevare la presenza di rimorchi connessi al veicolo e, conseguentemente, di associare il limite di velocità corrispondente.

Infine c’è una brutta notizia per gli automobilisti: gli strumenti di controllo elettronico della velocità come appunto il tutor riescono a funzionare anche in situazioni di scarsa visibilità, e quindi anche di notte, in caso di pioggia e nebbia. Neanche la neve può pregiudicare la corretta rilevazione della velocità ad opera del tutor.

Anzi, è bene ricordare che, quando in caso di pioggia il limite diminuisce a 110 km/h anche il limite del tutor viene abbassato su decisione e a opera della polizia stradale. La conseguenza è che più facilmente si può essere multati.

In verità il tutor ha una tolleranza del 5% sul limite massimo di velocità consentito sulla strada. Quindi, su una strada con limite a 130 km/h, il tutor può scattare solo a partire da 137 km/h con approssimazione per eccesso. Invece, in caso di pioggia, nebbia o scarsa visibilità, posto che il limite di velocità diventa di 110 km/h, il tutor scatterà da 116 km/k in su.

In ogni caso, il tutor non scatta non appena si supera il limite consentito. C’è sempre un ulteriore margine di tolleranza dettato da due fattori:

– innanzitutto lo spazio che la polizia prende in considerazione per calcolare la velocità media di percorrenza dell’automobilista è quello più breve tra i due punti di riferimento (la cosiddetta «porta di entrata» e «porta di uscita»): ma sappiamo bene che l’automobilista non è in grado di tagliare perfettamente le curve e di tenere una linea retta, dovendo spesso sterzare a causa del traffico. Proprio lo zig zag delle auto e il tenersi spesso sul lato più “largo” della curva implica che, alla già prevista tolleranza del 5%, bisogna aggiungere un ulteriore margine che consente di non incappare nelle multe;

– in secondo luogo bisogna tenere conto che i tachimetri delle auto non segnano mai la velocità effettiva ma la approssimano per eccesso, con margini di errore dal 2 al 5% a seconda del modello. Ulteriore scampolo per evitare di dover tenere il regime di velocità all’esatto limite imposto dai cartelli stradali.

fabiana di cuiaA cura di Fabiana Di Cuia, laureata con lode in Scienze della Comunicazione  – Giornalista – Insegnante ed istruttore di scuola guida

Autoscuola 2000 Di Cuia, via Calamandrei, 12 (Taranto)

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