Mobilità ciclistica, Fiab: “Stanziare fondi in bilancio per piano regionale”
“E’ ora di stanziare in bilancio i fondi per il piano regionale della mobilità ciclistica”. E’ quanto chiede la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
In una lettera aperta a firma di Giulietta Pagliaccio e Giuseppe Dimunno, rispettivamente, presidente Fiab e coordinatore apulo lucano, si sollecita il governatore pugliese ad intervenire presto.
«Grazie – scrivono nella missiva – al forte radicamento territoriale di Fiab con ben 14 associazioni distribuite su tutto il territorio regionale e grazie al ruolo di pianificazione svolto negli ultimi dieci anni dalla Regione, la Puglia è diventata avanguardia a livello nazionale nella promozione della mobilità ciclistica e degli stili di vita sostenibili ad essa collegati. Fra le iniziative poste in essere dalla Regione Puglia, in collaborazione con Fiab, si ricordano il progetto di cooperazione Interreg “Cyronmed Rete Ciclabile del Mediterraneo”, il progetto della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese e la Legge Regionale 1/2013 “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica”, con cui è stato predisposto uno strumento legislativo innovativo da cui Fiab ha tratto una proposta di legge nazionale attualmente in discussione in Parlamento”.
“Tuttavia – continua la lettera – tale legge non può dirsi pienamente applicata finché non trova adempimento il suo vero cuore, il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica, che deve orientare sin dall’inizio la progettazione e la realizzazione degli interventi da parte dei soggetti attuatori (Comuni, Gal, Parchi, ecc.) e l’erogazione dei fondi, a maggior ragione alla luce dell’avvio della programmazione comunitaria 2014-2020”.
A livello mondiale il numero di cicloamatori sembra crescere costantemente.
“Questa crescita, però, – si specifica – ha bisogno di essere sostenuta, specialmente in Italia dove manca un piano nazionale della ciclabilità, e secondo gli ultimi dati Isfort l’uso dell’automobile sta ritornando a crescere. In Puglia la diminuzione dell’incidentalità è inferiore alla media nazionale (Istat) e siamo per obesità infantile secondi solo alla Campania. La bicicletta, invece, può cambiare il volto delle nostre città e riqualificare il paesaggio e l’ambiente, contribuire ad uno sviluppo sostenibile ed intelligente incentrato sui tre pilastri di salute, ambiente ed economia, come abbiamo avuto modo di convenire con l’assessore regionale al ramo Giovanni Giannini”.
“Secondo i dati delle agenzie ambientali e sanitarie europee ed internazionali come l’Oms, l’utilizzo della bicicletta può portare ad una sensibile diminuzione dei costi sanitari a carico del pubblico, grazie alla prevenzione primaria di malattie dovute a stili di vita sedentari e all’inquinamento. Ogni euro investito attraverso la mobilità attiva in bicicletta è in grado di generare un ritorno almeno 10 volte superiore in termini di risparmio sulle spese sociali e nuove opportunità economiche. Ma in Puglia non si investe abbastanza per venir incontro al fabbisogno di chi desidera pedalare ogni giorno ed è ormai inderogabile la decarbonizzazione di situazioni di crisi ambientale come Taranto”.
“I vantaggi sono evidenti quando si considera la bicicletta non solo come mezzo di svago, ma soprattutto come mezzo per gli spostamenti quotidiani in connessione al trasporto pubblico locale ed in alternativa al mezzo motorizzato privato. Oltre a non produrre emissioni, la bicicletta grazie al suo indotto sta generando ormai in tutta la regione nuove attività e posti di lavoro soprattutto per i giovani, spesso grazie al sostegno di innovative politiche regionali (Crea-Attiva-Mente, Principi Attivi o Pin): dalle ciclofficine che sono sempre più spesso anche spazi aggregativi fino alle ciclo-consegne di prodotti postali, ma anche di cibi a km 0 e servizi per la persona. Un altro tassello è l’aumento delle vendite delle biciclette incluse quelle elettriche e a pedalata assistita, capaci di favorire la ciclabilità anche in centri collinari e di portare nuova gente sui pedali. Infine, il brand cicloturismo in Puglia è ormai maturo per un vero lancio senza dover aspettare la prossima stagione balneare e molti tour operator, stranieri e non solo, stanno investendo nella nostra regione. Andare in bici paga, in molti modi, così si può sintetizzare la Carta del Lussemburgo, promossa dalla European Cyclists’ Federation (Ecf) e sottoscritta dai ministri dei trasporti degli Stati europei”.
La lettera si chiude con una promessa , quella di “non far mancare il proprio supporto alla Regione Puglia al fine di raddoppiare il numero di persone in bicicletta”.