Rimane per il momento “bloccata” la vertenza delle aziende Cementir e Sacci che fanno parte dello stesso gruppo industriale. Secondo fonti sindacali c’è ancora distanza tra le posizioni del sindacato e quelle dell’azienda. E’ confermata la disponibilità per la cassa integrazione straordinaria a seguito delle norme relative all’area industriale di crisi complessa per lo stabilimento di Tarantomentre non sarebbe praticabile per tutti gli altri di Cementir e Sacci.
Prossimi incontri sono fissati per l’1 dicembre in Regione Puglia e il 5 dicembre al ministero del Lavoro. Nei giorni scorsi azienda e sindacati si erano già incontrati al ministero del Lavoro e prima ancora al Mise. Ma il nodo dei circa 200 esuberi tra le due aziende rimane irrisolto. Il gruppo Cementir ha ribadito che i numeri individuati sia per i siti Cementir sia per Sacci – azienda cementiera acquisita nei mesi scorsi- sono da ritenersi esuberi strutturali. Unica disponibilità dichiarata al tavolo del Mise, presieduto dal viceministro Teresa Bellanova, la possibilità di un’eventuale ricollocazione degli esuberi in società terze.
Cementir ha dichiarato di aver già ampiamente usato gli ammortizzatori sociali e di non essere disponibile a farvi nuovo ricorsotranne che nel sito di Taranto, dove Cementir ha un suo stabilimento e dove sono stati dichiarati in eccesso 46 lavoratori sui 72 attualmente in organico. Per Taranto, di nuovo, c’è la disponibilità a prorogare di un anno la cassa integrazione ma solo per il fatto che Taranto, essendo area di crisi industriale complessa, al pari di tutte le altre che si ritrovano in questa situazione, beneficia di una proroga per il 2017 degli ammortizzatori sociali. Lo si apprende dal sito Conquiste del Lavoro della Cisl.