Filiera della nautica a Taranto: Liviano spiega i passi da fare

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Un comitato di scopo che metta in rete gli attori in campo con la Regione Puglia capofila e ognuno decide come contribuire al percorso. E’ questa la prima determinazione cui si è giunti lunedì mattina a Bari, nel corso del vertice tenutosi nella sede dell’assessorato regionale al Diritto alla studio, Scuola e Università, lungo il cammino per la realizzazione a Taranto di una filiera della nautica. Incontro chiesto dal consigliere regionale Gianni Liviano, fautore di questa iniziativa, e convocato dall’assessore Sebastiano Leo.
Proprio il consigliere regionale Liviano ha spiegato gli esiti del vertice di lunedì mattina (al quale erano presenti la dirigente scolastica dell’istituto Archimede di Taranto, Maria Teresa Statile, accompagnata da alcuni docenti; il dirigente l’Ufficio scolastico provinciale, Cataldo Rusciano; i professori Giorgio Rocco e Moccia del Politecnico di Bari; il magnifico rettore dell’Università di Bari, Antonio Felice Uricchio; il col. Vito D’Elia, direttore dei corsi di formazione della Marina militare; Matteo Dusconi e Angelo Lorusso in rappresentanza di Assonautica Taranto) nel corso di una conferenza stampa.
“L’obiettivo dell’incontro, convocato dall’assessore Sebastiano Leo, al quale va tutto il mio ringraziamento per la disponibilità e la collaborazione che sta offrendo a questo ambizioso progetto – ha detto Liviano -, è quello di provare a immaginare una filiera formativa della nautica sul territorio di Taranto. Questa idea è assolutamente coerente con l’abset strategico della legge speciale per Taranto che, come sapete, stiamo cercando con la Regione di costruire per immaginare un passaggio da Taranto città sul mare a città di mare. Per cui, se questo è l’abset strategico prescelto, se questa è la priorità nella vision di una prospettiva futura della comunità ionica, allora anche la filiera formativa deve essere coerente con l’idea che abbiamo di futuro”.
Nel frattempo, in attesa del prossimo incontro già calendarizzato per il prossimo 29 novembre questa volta a Taranto, “avvierò – ha spiegato Liviano – un giro di consultazioni con quanti coinvolti nella costruzione della filiera della nautica per chiedere loro di cosa hanno bisogno e, soprattutto, cosa possono offrire in termini di professionalità e strutture mentre sonderemo il terreno per individuare quelle imprese della nautica con la quale allacciare rapporti per creare un presupposto di maggiore credibilità del percorso”.
Quello delle strutture, infatti, è il primo tassello che si cercherà di incastrare nel puzzle. Serve un luogo “che ospiti – ha spiegato il consigliere regionale – l’intera filiera formativa della nautica unitamente ai numerosi laboratori (Open Space, laboratorio di simulazione navale, laboratorio planetario, laboratorio monitoraggio marino, laboratorio impianto pilota di biologia marina, laboratorio di educazione marinara, di far lab, di tappezzeria nautica), per la realizzazione dei quali un’unica rete di soggetti locali, con capofila la scuola Archimede, ha ottenuto un finanziamento di 750mila euro. Il progetto di filiera nautica – ha aggiunto Liviano – prende le mosse dall’esistente, ovvero dall’indirizzo di Trasporti e Logistica già da tempo attivo nell’Istituto Archimede di Taranto fino ad un Master di I livello sul Disegno nautico a cura del Politecnico di Bari”.
Come casa comune della filiera nautica si starebbe pensando ad alcuni capannoni attualmente non utilizzati sulla banchina torpediniere in modo da poter sfruttare il water front. Su questa ipotesi ci sarebbe la disponibilità a valutarla “del presidente dell’Autorità portuale, Sergio Prete. L’autorità portuale di Taranto, infatti, ha acquisito l’area dell’ex stazione in previsione dell’arrivo, a partire da maggio dell’anno prossimo, di navi da crociera che faranno tappa nella nostra città così come ha assicurato la propria collaborazione il commissario straordinario per le bonifiche, Vera Corbelli”. Molti, infatti, sono gli immobili in fase di dismissione che, attraverso il Cis, la Marina militare e l’Aeronautica sono pronte a mettere a disposizione del territorio. Un’altra ipotesi potrebbe essere quella di sfruttare capannoni all’interno dell’Arsenale militare sempre passando dal tavolo del contratto istituzionale.
“Si tratta adesso – ha concluso Liviano – di mettere a sistema questa proposta e anche a valorizzarla a livello di marketing avrebbe un significato nell’immaginario collettivo innanzitutto di recupero di fiducia da parte della comunità e, sicuramente, di bellezza e di utilità della proposta”.
L’obiettivo, insomma, è quello di pensare “alla Taranto del futuro e di essere su Taranto rivoluzionari, di innescare strumenti di marketing creativo, di pensare ad una vera e propria economia del mare”.

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