I bambini dei Tamburi e il diritto a disegnare cieli puliti
“Signora ministro, Taranto, con il quartiere Tamburi innanzitutto, continua ad essere sovraesposta ad agenti inquinanti che minano il futuro dei cittadini e sono proprio i bambini il tratto più fragile della popolazione tarantina”. E ancora: “A Taranto abbiamo bisogno di sentire parole vere e nuove probabilmente a partire dai banchi di scuola dove i bambini hanno il sacrosanto diritto di disegnare cieli puliti senza minacciare la loro famiglia”. Le parole dell’arcivescovo di Taranto, monsignor Santoro, rivolte al ministro dell’Istruzione Giannini in visita al plesso scolastico Vico dopo i lavori di riqualificazione, riportano la realtà di un quartiere alla dimensione in cui è costretto.
“Qui le ciminiere sono state costruite senza lungimiranza accanto alle case e alle scuole. A spese dei tarantini si è compreso quanto questa prossimità della grande industria sia nociva all’aria, all’acqua, alla terra”. Non può dimenticarlo, la Giannini. E dovrebbero ricordarlo anche i rappresentanti di Palazzo di Città. La riqualificazione delle scuole Deledda, Vico, Gabelli, Giusti e De Carolis non rappresenta il “traguardo” ma la “partenza”.
Le fonti inquinanti sono ancora attive, ai bambini è ancora vietato giocare in alcune aree, contaminate, nei giorni di vento nord – nord/ovest le finestre vanno tenute chiuse perché dai parchi minerali dell’Ilva soffiano polveri pericolose sulle case dei Tamburi. La “rigenerazione” dunque è una questione ancora tutta aperta. Le parole di Santoro scuotono la Giannini. Che inizia il suo intervento parlando di diritto alla salute, al lavoro, “preceduto” da quello all’istruzione.
Si rivolge ai piccoli alunni, parla del loro “diritto di giocare” e di “costruirsi il futuro”. Ricorda “l’impegno del governo assolutamente determinato, che non finisce qui” e pone l’accento su questo “primo risultato acquisito che è un pezzetto importante del mosaico, perché riguarda la scuola. È un punto di partenza, non di arrivo”, come ha detto l’arcivescovo.
“Questo progetto ha già restituito cinque scuole alla comunità, bonificate, ed è un percorso che dobbiamo sviluppare e che durerà ancora del tempo. Grazie al lavoro del commissario Vera Corbelli e di tutte le istituzioni abbiamo finalmente la fiducia e la speranza di raggiungere un risultato fondamentale: conciliare il diritto alla salute col diritto al lavoro”. Cominciando dalle scuole. “Diamo un segnale ai bambini, che non vogliono farsi condizionare dalla polvere rossa dell’Ilva”. Anche la Corbelli riprende il tema aperto da Santoro: “Solo i bambini possono ricominciare, invertire la tendenza” e far rinascere la città.