TARANTO – E’ una comunicazione che ci fa sorridere, ma abbiamo il dovere di pubblicarla: “il sindaco Ippazio Stefàno informa che il Ministero della Salute gli ha comunicato che il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, prof. Ricciardi, attualmente a Vienna, al suo rientro in Italia, fra 28 giorni, renderà noti i risultati dello studio, che dura da due anni, degli effetti sulla salute dell’inquinamento ambientale a Taranto”. Siamo proprio curiosi di sapere cosa sarà effettivamente divulgato. Ci chiediamo se è normale (e ancora tollerabile) attendere settimane, mesi, a volte anni, per conoscere informazioni utili sull’emergenza sanitaria tarantina. Le istituzioni, ancora una volta, se la prendono comoda. E anche questa nota stampa del Comune di Taranto ci appare piuttosto vaga.
Ricordiamo che due giorni fa il sindaco aveva indetto una conferenza stampa “a chiamata diretta”, circoscritta a due testate giornalistiche di carta stampata e ad un’emittente televisiva (escludendo così tutte le altre redazioni locali e non) per contestare l’approvazione – a maggioranza – da parte del Consiglio Comunale della mozione in cui si chiede la revoca dell’Aia all’Ilva. “Mozione errata nella forma e nell’indirizzo”, così l’aveva definita il primo cittadino.
Stefàno aveva spiegato di aver nuovamente richiesto (in data 4 novembre) a Ministero della Salute, Asl, Arpa Puglia ed altri soggetti competenti, il parere in merito alle criticità sanitarie esistenti a Taranto, anche a seguito della divulgazione dei risultati dello Studio Forastiere (qui il nostro approfondimento). Fino a due giorni fa, però, non era giunta alcuna risposta. «Con il loro silenzio mi stanno dicendo che la situazione non è pericolosa – aveva detto il sindaco – altrimenti, da persone coscienti, mi avrebbero dovuto scrivere che c’è un pericolo».
Allo stato delle cose non sussisterebbero – secondo Stefàno – le basi per emettere un’ordinanza contro l’attività dell’Ilva. Ricordiamo che lo scorso 4 ottobre, il sindaco aveva convocato i giornalisti per annunciare il proposito di firmare un’ordinanza di chiusura del siderurgico. La bozza era già pronta ma la firma del provvedimento, com’era ampiamente prevedibile, non c’è mai stata. Il sindaco rimaneva in attesa di una risposta e di una indicazione da parte del ministero della Salute in merito all’attendibilità scientifica dello Studio Forastiere (commissionato nel 2014 dalla Regione Puglia ad un gruppo di ricercatori guidato dall’epidemiologo Francesco Forastiere del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio). La risposta è arrivata ma non scioglie alcun nodo e chiede di attendere altri 28 giorni.
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