Dopo 50 anni di falso progresso, stiamo lavorando per una città normale.
Vogliamo circondarci di cose semplici e autentiche. Non solo di cose belle.
Ci è venuto spontaneo pensare ad un Natale diverso: al centro le nostre vere tradizioni e i bambini per i quali abbiamo il dovere di scrivere un nuovo futuro, molto diverso da quello che è stato scritto per noi.
Dobbiamo farci perdonare 50 anni di veleni, di soprusi, di bugie. Non ce lo ha imposto nessuno, ma ci sentiamo in dovere di occuparcene. E così, dopo gli ulivi dell’anno scorso, anche quest’anno puntiamo ad un Natale green, in cui riscoprire le tradizioni e la gioia di stare insieme. Non sarà un Natale ricco. Sarà autentico. Stiamo lavorando ad un’ampia collaborazione: abbiamo già contattato alcuni delegati di Confcommercio. Sentiremo anche gli altri.
Ci occuperemo noi di raccogliere i fondi per realizzare quello che abbiamo in mente. Ed ecco quello che abbiamo in mente: alberi di ginepro al posto delle fredde luminarie, danze e spettacoli di taranta diffusi nei principali centri della città. E poi tante mascotte, per regalare un sorriso ai più piccoli. E poi ancora: sport, gastronomia. Ma non è tutto. E non possiamo svelarvi altro. Proprio oggi incontreremo alcuni assessori comunali, sperando che ci diano una mano. Speriamo bene. Noi ce la stiamo mettendo tutta.
MADE IN TARANTO
Foto di Cataldo Albano
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