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Radioterapia oncologica, Perrini (Cor): arrivano alcune risposte ma tempi lunghi

TARANTO – L’intervento su Taranto è prioritario perché nonostante le ben note peculiarità del sito, è rimasto l’unico centro pubblico in Puglia non dotato né di un moderno Tac Simulatore dedicato, né di acceleratori lineari equipaggiati con Cone Beam Ct, e con il tasso di fuga più alto della regione per ricoveri di radioterapia”.

E’ quanto ha scritto l’Ares Puglia, l’agenzia regionale sanitaria, in risposta ad un‘interrogazione del consigliere regionale di Cor Renato Perrini. L’esponente politico, nelle scorse settimane, aveva chiesto interventi urgenti per l‘ammodernamento della dotazione tecnologica del reparto di Radioterapia Oncologica dell’ospedale “Moscati” di Taranto.

In una nota stampa Perrini continua spiegando che “quanto scritto è una riprova di come l’emergenza Taranto, sia stata spesso sottovalutata. Infine è sempre l’Ares che aggiunge, ‘viste le previsioni di costruzione del nuovo polo ospedaliero che ne prevedono l’ultimazione a fine 2022, non è pensabile proseguire l’attività con le sole tecnologie attualmente in dotazione’. Insomma qualcosa si muove, nella speranza che non resti, come spesso è accaduto in passato, una progettualità solo su carta”.

Il consigliere regionale specifica, inoltre, che “arriva dopo 4 mesi la risposta scritta ad una mia interrogazione. Tempi troppo lunghi per avere delle delucidazioni, se si considera la grave emergenza sanitaria che vive quotidianamente la città e il territorio circostante”.

Perrini termina spiegando che “l’Ares Puglia ha prodotto uno studio che è anche una Proposta complessiva di Piano Regionale per il governo della tecnologia in ambito radioterapico. Lo studio pone l’attenzione sulle tecnologie mancanti e sulle tecnologie disponibili ma non utilizzate per carenza di personale preposto. Per ciò che riguarda Taranto, la Proposta di Piano, redatta da un apposito tavolo tecnico, prevede l’acquisizione di una Tomoterapia e la sostituzione progressiva dei due acceleratori lineari attivi con due Limac gemelli di alta gamma. Nel caso di acquisizione di nuove macchine oltre alle due già attive, viene valutata una rimodulazione del personale con richieste aggiuntive di un medico, un fisico sanitario, 3 Tsrm e un infermiere per turno. Lo studio dell’Ares è un punto di partenza di un percorso intrapreso con la Asl jonica per il superamento delle criticità presenti sul territorio”.

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