Porto di Taranto, De Lorenzis (M5S): la nomina di Prete è assurda

Sul metodo di selezione dei curricula e anche sulla specifica nomina di Sergio Prete a presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio in discussione in Commissione Trasporti alla Camera interviene il deputato pugliese Diego De Lorenzis, capogruppo del M5S nella stessa Commissione.

Lo sapevamo già da mesi che ci saremmo imbattuti in proposte inaccettabili da parte del Governo” – dichiara il portavoce – “perché, fin dalla discussione in aula di questa aberrante riforma portuale, avevamo denunciato che così si accentrano i poteri di nomina e si legittimava l’assenza di trasparenza cancellando ogni criterio meritocratico nella scelta di coloro che sono chiamati a gestire la cosa pubblica, per di più in settori strategici come quello portuale”.

Infatti oggi, quel metodo sbagliato genera una proposta che ci trova assolutamente contrari” – tuona De Lorenzis – “Prete, infatti, è Presidente dell’Autorità portuale a Taranto dal 11 Giugno 2011 e dal 17 febbraio 2012 è anche Commissario del Porto, ma in questo tempo ha collezionato solo fallimenti nella gestione sono stati accertati e certificati direttamente dalla Corte dei Conti europea!

Si tratta di ritardi nella realizzazione delle infrastrutture, lentezza nel completamento dei progetti e dei lavori come il collegamento ferroviario alla rete ferroviaria nazionale e la bonifica di terreni” – precisa il deputato “e ancora la sottoutilizzazione del Porto a causa dell’affidamento ad un armatore che ha preferito concentrarsi nel Pireo, errata comunicazione dell’Autorità portuale sulla capacità disponibile effettiva per i container”.

Vorremmo vedere i frutti del mezzo miliardo di investimenti che in questo ultimo decennio hanno interessato il porto. Dovrebbe essere preoccupazione di tutti, proteggere le capacità portuali. Noi intendiamo da una parte lanciare un messaggio al Ministro Delrio per auspicare un ripensamento del metodo di nomina adottato, e dall’altra impedire che le realtà portuali vengano contemporaneamente piegate ai ricatti delle grandi industrie, spesso inquinanti, e che siano gestite ancora da chi ha contribuito a creare le difficoltà del settore portuale.”

Per noi impensabile affidare la presidenza di un’Autorità tanto importante a chi ha contribuito a causare i problemi e le difficoltà che oggi vive il Porto.” – conclude De Lorenzis – “Per questo vogliamo nomi competenti e presentabili, proposti in modo trasparente!”.

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