TARANTO – «I risultati dello studio non saranno presentati domani a Brescia. Noi abbiamo chiesto al Ministero della Salute che la presentazione avvenga a Taranto». Il direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl ionica, Michele Conversano, interviene per chiarire la notizia diffusa dal sito BresciaOggi.it su un seminario in programma domani mattina nell’aula magna della facoltà di Economia dell’Università di Brescia.
In realtà, domani non saranno presentati i dati dello studio effettuato sui soggetti in età evolutiva di Taranto per valutare gli effetti sulla salute prodotti dai metalli con proprietà neurotossiche (arsenico, cadmio, mercurio, manganese e piombo). Un progetto del Ccm (Centro per la prevenzione e il Controllo delle Malattie) che ha interessato 300 bambini frequentanti la scuola elementare al fine di individuare eventuali difformità di esposizione e valutare le possibili associazioni con deficienze nella sfera neutro-comportamentale e cognitiva.
«Noi abbiamo completato il nostro lavoro. Sarà il ministero della Salute a decidere quando presentare i risultati – spiega Conversano a InchiostroVerde.it – ovviamente abbiamo chiesto che la presentazione avvenga a Taranto. Il responsabile dello studio è l’Istituto Superiore di Sanità che sta predisponendo la relazione finale da fornire al Ministero della Salute. Domani, a Brescia, si presenta invece una prosecuzione di tale studio. Ricordiamo che proprio a Brescia è stato fatto, tra i primi al mondo, uno studio sui ragazzi delle scuole medie. Poi, è toccato a Taranto fare uno studio sui bambini delle scuole elementari con il supporto del Ministero e l’aiuto del prof. Roberto Lucchini dell’Università di Brescia. Con la nuova fase, che viene presentata domani, i due studi verranno allineati: Brescia condurrà lo studio su altri 300 ragazzi e Taranto su altri 600 bambini, per un totale di 900 soggetti interessati per ognuna delle due città (fascia di età: 6-14 anni). Alla fine avremo un allargamento della significatività statistica dello studio». Il dottor Conversano aggiunge, infine, un elemento di novità: «Nella prosecuzione dello studio esamineremo anche i denti dei bambini, cosa che non avevamo potuto fare in precedenza».
Il prof. Lucchini, da noi raggiunto nel pomeriggio, conferma questo chiarimento e fa sapere che il nuovo studio è finanziato dall’Università di Brescia tremite un bando. Si tratta di circa 450.000 euro da gestire per i prossimi tre anni. L’auspicio del prof. Lucchini è che si possa raggiungere il numero complessivo di mille soggetti a Taranto e mille a Brescia per ottenere un’elevata significatività statistica.
«Abbiamo creato un gruppo di lavoro molto affiatato e motivato – sottolinea Lucchini – con i colleghi di Taranto c’è un buon feeling. Il nostro lavoro sarà aperto ad Arpa e a tutti i portatori di interessi. L’auspicio è che i risultati dei nostri studi possano servire ad attuare efficaci interventi preventivi e risolutivi». Per quanto riguarda i dati dello studio già completato su Taranto non è possibile avere alcuna anticipazione. Tutto dipende da quando il Ministero deciderà di rendere pubblici gli esiti. Ed è questo il principale nodo da sciogliere: quando lo farà? Il nostro timore è che dati così importanti e delicati vengano tenuti per lungo tempo in un cassetto negando alla comunità ionica il diritto di sapere (quanto prima) tutta la verità sui risultati ottenuti.
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