Ciclisti, attenti al Codice della Strada – Targa dell’auto sporca? Sanzione in vista
TARANTO – Spesso si ritiene che chi va in bicicletta e viene urtato o investito da un’auto abbia sempre ragione: credenza assolutamente falsa e basata solo su retaggi. Infatti la bicicletta, pur essendo sprovvisto di motore, è un veicolo ed in quanto tale è tenuto a rispettare il codice della strada.
Ad esempio, chi va in bicicletta deve rispettare i sensi unici o i doppi sensi di circolazione, non può viaggiare contromano, non deve fare inversione ad U, deve dare la precedenza a chi proviene da destra, non può passare con il semaforo rosso, non può guidare di sera e fino a mezz’ora prima dell’alba senza il giubbino a catarifrangenti, deve camminare, sulle piste ciclabili quando esistono.
Questo significa che, in caso di incidente stradale che veda coinvolto un ciclista, prima di valutare la richiesta di risarcimento del danno da parte di questi all’assicurazione dell’automobilista, bisognerà controllare che il conducente sul sellino abbia rispettato il codice della strada.
Che succede, però, se non è chiara la dinamica del sinistro e le rispettive responsabilità? Che succede se nessuna delle due parti coinvolte nell’incidente riesce a dimostrare di aver rispettato la segnaletica e le norme di comportamento stradale? Si applica il concorso di colpa. È quanto chiarito dal Tribunale di Lucca con una recente sentenza. In pratica, questa pronuncia estende anche agli incidenti con le biciclette una regola già nota per gli incidenti con le auto: nel caso di scontro si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia avuto il 50 per cento di colpa a produrre il danno subito dai singoli veicoli.
Questo significa che il ciclista che voglia vedersi risarcito il danno per essere stato investito da un’auto non deve limitarsi a dimostrare il fatto, la caduta e i danni subìti, ma anche di aver rispettato le regole del codice della strada e che, viceversa, dette regole non sono state osservate dall’automobilista. In caso contrario, egli ottiene solo la metà dell’indennizzo perché si applica la presunzione di pari responsabilità tutte le volte in cui è impossibile stabilire con certezza l’incidenza delle reciproche condotte nella dinamica del sinistro.
TARGA SPORCA E ILLEGGIBILE? RISCHI UNA SANZIONE
Dopo un’estate lunga e a tratti afosa, da alcuni giorni sembra essere arrivato l’autunno con il maltempo che ha interessato anche il Salento. E con le schiarite, il fango e lo sporco che spesso rimangono sulla strada rappresentano un pericolo alla guida e impongono prudenza. Evenienze che, anche per il più accorto dei conducenti, possono diventare un rischio per il … portafogli.
Se, infatti, si circola inavvertitamente con la targa parzialmente o totalmente occultata per il fango o per l’acqua lurida sollevati da terra dalle ruote del proprio o degli altri veicoli, in caso di fermo si rischia una sanzione da 41 a 169 euro. Dopo aver percorso dei tratti di strada sporca o infangata, quindi, si faccia attenzione che la targa del veicolo sia ben leggibile e, in caso contrario, la si pulisca.
Il Codice della strada è, infatti, poco indulgente con chi viaggia con le lettere e i numeri identificativi del veicolo non chiaramente e integralmente leggibili (articolo 102 CdS). Inoltre non sono previste attenuanti se il fango che rende lurida la targa ricopre anche tutta la vettura. (Fonte: Ansa)
A cura di Fabiana Di Cuia, laureata con lode in Scienze della Comunicazione – Giornalista – Insegnante ed istruttore di scuola guida
Autoscuola 2000 Di Cuia, via Calamandrei, 12 (Taranto)
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