La presentazione del romanzo di Francesco Palmisano intitolato: “I DUE DII: DIO-PADRE DIO-FIGLIO” dalle inquietudini adolescenziali alle risposte della ragione, tenutasi venerdì scorso, nella sala conferenze della libreria UBIK in via Di Palma 69 a Taranto, ha avuto un grosso successo di pubblico. L’evento, organizzato dal Circolo UAAR (Unione degli Atei Agnostici e Razionalisti) di Taranto, ha visto la partecipazione dell’Autore, del Coordinatore UAAR regionale Giovanni Gentile, mentre gli onori di casa sono stati fatti dal coordinatore provinciale Giuseppe Malatesta.
La serata ha avuto inizio con una breve descrizione del coordinatore provinciale dell’UAAR e degli ideali perseguiti da questa associazione di promozione sociale. Subito dopo Giovanni Gentile ha introdotto il tema trattato nel libro, mettendone in luce gli aspetti peculiari ed il percorso razionale-evolutivo seguito dal protagonista Franco, un ragazzo diciottenne che esterna le sue perplessità e le sue “inquietudini adolescenziali” sull’antico testamento e le sue profonde contraddizioni con il nuovo testamento. Destinatario delle esternazioni di Franco è un suo cattolicissimo amico, nonché coetaneo, Salvatore, il quale cerca di dare delle risposte anche con l’ausilio della sua grande fede, ma invano.
Il romanzo, ambientato nella Taranto dei primi anni ’50, ha stimolato moltissimo il pubblico, il quale ha interagito spesso con l’autore, ponendogli delle domande e considerazioni in merito all’argomento trattato e all’evoluzione razionalista del giovane protagonista del libro che con gli occhi della ragione cerca di far luce sulle sacre scritture e sulla sua stessa fede. Franco, si era appena brillantemente diplomato ed aspirava ad iscriversi a giurisprudenza, quindi aspirava a studiare legge e proprio le antinomie tra la legge di Dio e quella di Cristo lo turbavano e al tempo stesso lo affascinavano.
Oggi l’autore è un magistrato del Tribunale del Riesame di Torino in pensione, ma non ha mai dimenticato la sua terra d’origine e le pulsioni razionalistiche che la religione gli provocava. Insomma un libro per fare un tuffo nella Taranto degli anni ’50 grazie ad un tarantino emigrato per seguire la sua passione per la legge che gli è nata dalla profonda ed arguta lettura delle sacre scritture. Il Circolo UAAR di Taranto ringrazia l’autore, tutti coloro che hanno partecipato e che hanno accolto con calore un tarantino che con le sue opere ed il suo lavoro ha dato lustro alla città dei due mari.
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