Il meglio del «Barbiere di Siviglia» al caffè letterario. A Taranto ha il taglio dell’incontro conviviale l’appuntamento con l’opera di Paisiello che nel 1782 anticipò Rossini e ispirò Mozart per «Le nozze di Figaro». Per il Giovanni Paisiello Festival diretto da Lorenzi Mattei, venerdì 23 settembre, seduti ai tavolini di Cibo per la Mente, in via Duomo 237 (ore 19, ingresso libero con consumazione obbligatoria di minimo 5 euro), si potranno ascoltare le arie più belle dal celebre dramma giocoso in una serata promossa dagli organizzatori della manifestazione, gli Amici della Musica, con l’azienda vinicola Rivera.
Protagonisti, il soprano Valeria La Grotta, il tenore Fabio Perillo e il baritono Luca Simonetta che, accompagnati al pianoforte da Michele Renna, proporranno arie, duetti e terzetti dal capolavoro del compositore tarantino, scritto durante il soggiorno alla corte di Caterina II, a San Pietroburgo.
Tra i brani in programma, l’aria di Rosina, «Già riede primavera», la cavatina del Conte, «Saper bramate», il terzetto tra il Conte, Rosina e Bartolo, «Ah! Rosina», e il duetto tra il Conte e Rosina, «Cara, sei tu il mio bene».
Dunque, dopo aver messo in scena con grande successo di critica e pubblico «Nina, o sia La pazza per amore», il festival continua a celebrare il «genius loci» nel bicentenario della scomparsa con un «The Best of…» dal «Barbiere di Siviglia», altro titolo di punta nella produzione teatrale del musicista, che con quest’opera (il cui libretto è stato attribuito con molti punti interrogativi a Giuseppe Petrosellini) «segnò una sorta di “moltiplicazione d’interesse” verso la trilogia di Beaumarchais», come spiega lo storico della musica, Dino Foresio, nella sua recente biografia su Paisiello, «Il migrante dorato», presentata proprio durante il Giovanni Paisiello Festival.
Nel 1786 Mozart propose, infatti, a Da Ponte di ricavare il libretto delle «Nozze di Figaro» dalla seconda commedia del ciclo del commediografo francese, il cui capitolo di apertura, «Le Barbier de Seville», era stato rappresentato al vecchio Teatro del ponte Rosso di Pietroburgo il 2 luglio del 1780, suscitando l’interesse di Paisiello.
Dopo aver affrontato l’operista, il festival accenderà i riflettori su Paisiello strumentista e compositore sacro.
Il programma della manifestazione annovera, infatti, nel Duomo di San Cataldo, l’esecuzione di quattro Concerti per pianoforte e orchestra (28 settembre e 12 ottobre) e la Missa Defunctorum (3 ottobre), appuntamenti che prevedono il coinvolgimento dell’Orchestra da Camera dell’Istituto Superiore di Studi Musicali «Giovanni Paisiello», dell’ensemble vocale Choraliter e dei direttori Deborah Tarantini, Pierluigi Lippolis e Nicola Locritani.
Ma il calendario riserva ancora molto altro: due proposte da camera, «Le corde barocche» (6 ottobre, Frontemare) e «’E spingole frangesi» (13 ottobre, Cibo per la mente), una «Lezione» del noto critico musicale Paolo Isotta (7 ottobre, Arco Paisiello), l’Incontro internazionale di studi «Paisiello e la cultura a Taranto nel XVII secolo» con l’assegnazione del Premio «Giovanni Paisiello Festival» (10 ottobre, Palazzo di Città), e il recital di chiusura, «I tre buffi», affidato ai baritoni Paolo Bordogna, Domenico Colaianni e Bruno Praticò (20 ottobre, Teatro Orfeo).
Info 099.730.39.72 – www.giovannipaisiellofestival.it.
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