In seguito alla morte, sabato scorso, di Giacomo Campo, l’operaio deceduto nell’incidente dell’Ilva, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha annunciato che “chiederemo la revoca della facoltà assegnata ai commissari di far funzionare la fabbrica a meno che il processo di ambientalizzazione sia portato a termine e la messa in sicurezza della fabbrica sia assicurata. La pazienza della Regione Puglia, che pure avevamo assicurato in questi mesi, è finita”.
Prima di entrare nel merito del piano di riordino ospedaliero in terza Commissione consiliare, Emiliano ha parlato di Ilva e ha ricordato la giovane vittima dell’incidente sul lavoro nello stabilimento siderurgico: “Mi auguro sinceramente di riuscire, non so ancora come, a spiegare all’opinione pubblica e al Governo quale è la condizione nella quale ci troviamo attualmente per assicurare i diritti ai nostri cittadini. Il diritto alla sicurezza sul lavoro e i diritti ad una vita sana attorno allo stabilimento. Mi auguro che nel primo Consiglio se ne possa discutere approfonditamente”.
“Da questo momento – ha sottolineato Emiliano – l’atteggiamento dell’Amministrazione regionale nei confronti della situazione Ilva cambia completamente. Eserciteremo tutte le nostre prerogative al fine di tutelare i cittadini della regione Puglia. Attueremo una serie di iniziative, a partire dalla redazione di una richiesta, attraverso i nostri avvocati in sede di Corte di Assise di Taranto nella prossima udienza, una richiesta di sequestro dello stabilimento chiedendo che la Corte rivaluti la questione di costituzionalità dei decreti che impediscono la vigenza dei sequestri sullo stabilimento. Esistono delle norme che nonostante il sequestro consentono alla fabbrica di funzionare. Quindi noi chiederemo la revoca della facoltà assegnata ai commissari di far funzionare la fabbrica a meno che il processo di ambientalizzazione sia portato a termine e la messa in sicurezza della fabbrica sia assicurata. La pazienza della Regione Puglia, che pure avevamo assicurato in questi mesi, è finita”.
“Noi sosterremo i ricorsi già presentati dai cittadini tarantini tesi a conseguire un risarcimento nei confronti dello Stato che, con i suoi decreti, fa permanere le condizioni di criticità e di pericolosità e anche noi valuteremo l’ipotesi di ricorrere presso l’Alta Corte di Giustizia. Ho trasmesso al Presidente del Consiglio il rapporto della Regione Puglia sui dati epidemiologici accertati – ha concluso il presidente – trasmetteremo lo stesso rapporto anche alla Procura di Taranto e alla Corte di Assise e lo presenteremo pubblicamente il 3 di ottobre con eventuali ulteriori integrazioni da parte dell’amministrazione. La cadenza delle trasmissioni di questo rapporto dipende dalle singole competenze e dalla gerarchia dei singoli soggetti competenti. Il rapporto verrà integrato anche dai dati degli anni successivi che sono in via di redazione”.
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