Ilva, Bonelli (Verdi): “Tributo di vite umane intollerabile”
“E’ morto un altro operaio mentre lavorava su un nastro trasportatore in Ilva ed i Verdi esprimono il cordoglio e commozione per la scomparsa del giovane Giacomo. Un’altra vita se ne va e Taranto paga un tributo di vite umane intollerabile”. Lo dichiara Angelo Bonelli della federazione dei Verdi che aggiunge: “Da quando il siderurgico tarantino è in funzione, dagli inizi degli anni 60, sono morti per incidenti sul lavoro 500 operai: operai Ilva e cittadini tarantini sono legati tra loro in un drammatico legame di morti e malattie”.
”Le indagini epidemiologiche -continua l’esponente dei Verdi- ed in particolare l’ultima elaborata dal dipartimento di epidemiologia del Lazio, da Arpa Puglia dimostrano che l’inquinamento ha prodotto migliaia di morti nella popolazione tra il 1998 e il 2014. Lo studio in particolare dimostra come la mortalità da inquinamento sia legata all’andamento del ciclo produttivo Ilva: più alta è la produzione e più aumenta la mortalità e viceversa. Ogni anno a Taranto muoiono 90 persone a causa dell’inquinamento e sono quindi migliaia e migliaia i morti che la popolazione tarantina ha pagato per garantire la produzione di acciaio in Italia”.
“Ecco perché invito il presidente Emiliano che ha voluto questa nuova ed importante indagine epidemiologica a rendere pubblico lo studio. Questa strage di vite, sembra un bollettino di guerra, – conclude Bonelli- va fermata con un progetto coraggioso di conversione come accaduto a Bilbao che chiuda le fonti inquinanti: bonifiche, risanamento, trasformazione urbana delle aree inquinate per costruire un’economia della vita”.