Canapa industriale: presentata in Puglia una proposta di legge regionale
Una proposta di legge regionale per la creazione di una filiera agro-industriale regionale per l’avvio della produzione, coltivazione, trasformazione e commercializzazione della canapa industriale (sativa) è stata presentata dai consiglieri regionali Gianni Liviano (primo firmatario), Sabino Zinni, Mario Pendinelli e Mauro Vizzino del gruppo Emiliano sindaco di Puglia.
“La coltivazione della canapa – spiegano i consiglieri regionali del gruppo Emiliano sindaco di Puglia – è perfettamente integrabile con l’agricoltura poiché non necessita dell’impiego di prodotti diserbanti, nanizzanti o disseccanti. La filiera della canapa non produce rifiuti realmente inquinanti o difficili da smaltire, e non causa danni ecologici, apportando contemporaneamente un miglioramento nell’ambiente in cui viene coltivata. La coltivazione della canapa – aggiungono – si integra perfettamente con la tecnologia agricola già in uso nel territorio, tranne piccoli adattamenti in funzione delle caratteristiche vegetative della pianta”.
Non solo, fanno presente i quattro consiglieri di Esp, la canapa “offre ampie possibilità di utilizzo in campo industriale, come ad esempio il canapulo utilizzato nella bio-edilizia; il seme impiegato nel settore alimentare, cosmetico e farmaceutico; lo stelo destinato all’industria della cellulosa e nel settore energetico; le fibre per la produzione di bio-plastica, tessuti e abbigliamento”.
La coltivazione e l’impiego della canapa appartengono all’antica tradizione italiana, infatti ha profondamente caratterizzato la marineria civile e militare (corde, vele) ed il settore tessile domestico (indumenti, tovaglie ecc.) nazionale. La coltivazione della canapa era molto diffusa nel mediterraneo, e grazie alla qualità delle sue canape l’Italia divenne il secondo produttore mondiale ed il primo fornitore della marina britannica.
“L’estensione complessiva della coltivazione della canapa in Italia – concludono i consiglieri di Esp – è attualmente da valutare attorno ai 90.000 ettari. Al primo posto è decisamente l’Emilia Romagna, che per prima ha legiferato nella promozione e lo sviluppo della canapa, segue la Toscana e la Campania anch’esse hanno già provveduto o in procinto di farlo nel legiferare in materia di coltivazione di canapa da fibra contribuendo alla creazione e alla promozione di una intera filiera agro- industriale”.