Porto di Taranto, il Tar respinge la richiesta di sospensiva avanzata da Italcave

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Il TAR di Lecce ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata da Italcave contro la procedura di concessione della testata del Molo Polisettoriale nel porto di Taranto. Nel corso dell’udienza di ieri i giudici amministrativi hanno fissato per l’11 gennaio 2017 l’udienza di merito e rigettato la domanda di tutela cautelare. Ricordiamo che l’Autorità Portuale di Taranto aveva escluso l’offerta di Italcave perché ritenuta non in linea con le richieste del bando di gara. Secondo la commissione di gara,  la proposta di Italcave SpA non offriva garanzie di proficua utilizzazione del bene. Può andare avanti, quindi, la procedura di assegnazione che vede in gara soltanto il Consorzio Ulisse (ammesso alla seconda fase del dialogo competitivo).

«Nel caso di specie – si legge nell’ordinanza del Tar di Lecce – l’Amministrazione, in conformità con la scansione della gara nelle due descritte modalità procedurali, ha motivatamente ritenuto di non ammettere la ricorrente alla seconda fase, mettendo in evidenza i carenti aspetti qualitativi e quantitativi della proposta della ricorrente, consistenti nell’utilizzare “… aree e banchine in eccesso rispetto ai traffici previsti consistenti nel mantenimento del medesimo core business dell’attività di rinfuse; non ne sono stati concretamente previsti né sviluppi e né diversificazioni per i quali il proponente ha rinviato unicamente ad astratte possibilità future di traffici da intercettarsi, nei prossimi cinque anni, attraverso un’azione di marketing) e sia a quelli occupazionali (nessuna previsione di assunzione, nel breve, di altro personale e rinvio al successivo quinquennio per l’eventuale riassorbimento di un numero massimo di dieci unità dal bacino TCT)”; aspetti, questi, ritenuti non compatibili con lo scopo della concessione, consistente nello “… sviluppo dei traffici commerciali e della logistica, con particolare riferimento alla movimentazione dei contenitori con servizi di linea oceanici/fender unitamente alla movimentazione di merce varia e ro-ro”.

Si legge inoltre che “tale motivazione non appare viziata da palesi errori di fatto, né da elementi di irrazionalità e/o illogicità evidenti, sicché la stessa si sottrare al relativo scrutinio di legittimità”. Per tali ragioni, il Tar ha ritenuto opportuno rigettare la domanda di tutela cautelare con fissazione dell’udienza di merito per l’11 gennaio 2017.

Intanto, dal sito Themeditelegraph.it si apprende che la task force per l’occupazione della Regione Puglia, presieduta da Leo Caroli, ha convocato per oggi a Bari il commissario dell’Autorità portuale, la direzione provinciale del Lavoro e i sindacati per definire la proroga della cassa integrazione per i 530 ex addetti di Taranto container terminal. La cassa scade l’11 settembre e in assenza di proroga, i lavoratori finirebbero tutti in mobilità.

Nelle scorse settimane il Governo ha trattato con i liquidatori di Tct strappando la disponibilità a prorogare la cassa sino a fine anno. Oggi la cassa sarà prorogata sino al 30 dicembre, il 31 i lavoratori ex Tct andranno in mobilità e dall’1 gennaio saranno riassorbiti dall’Agenzia nazionale per la fornitura di lavoro portuale che nascerà nell’ambito della prossima legge di Stabilità e che punterà, nell’arco di 36 mesi, a ricollocare al lavoro il personale inattivo dei porti di Taranto, Cagliari e Gioia Tauro.

Per Taranto, una parte degli esuberi Tct troverà posto nelle attività che subentreranno alla stessa Tct nella concessione della banchina del terminal container. Per l’Agenzia di somministrazione, le intese nazionali sono già state raggiunte, manca ora la parte locale e preliminare che è dato, appunto, dalla proroga della cassa per le unità ex Tct, proroga che diviene soluzione ponte.

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