Viene pubblicato il 7 settembre 2016 l’aggiornamento di Ispra sullo stato di attuazione delle prescrizioni dell’AIA in vigore relativa agli impianti dell’Ilva di Taranto dopo la verifica ispettiva della stessa Ispra, coadiuvata da Arpa Puglia, in data 20 e 21 aprile 2016. Insieme a questo documento viene pubblicata anche la relazione relativa alla visita ispettiva che riporta le violazioni amministrative, quelle penali in corso e l’accertamento violazioni con conseguente proposta di diffida: “Violazione AIA e normativa ambientale: in considerazione del risultato delle analisi eseguite da ARPA sul campione di rifiuto CER 100202 che ne escludevano la possibilità di recupero (per attività R10), appreso dal Gestore che tale rifiuto è stato invece recuperato da ILVA, si potrebbe configurare il reato di “gestione illecita di rifiuti” ai sensi art. 256 D.Lgs 152/06”.
Inoltre, a seguito della visita ispettiva, sono state individuate alcune condizioni per il gestore Ilva, ed indicate nei verbali d’ispezione. Dopo la visita di aprile è seguito un sopralluogo straordinario da parte di Arpa Puglia e del personale della ASL di Taranto nel mese di maggio. In merito ad entrambe consigliamo di leggere i documenti originali in allegato ” Relazione visita 12 maggio 2016″ e “Relazione visita 12 maggio 2016”.
Una dovuta considerazione da fare, circa il documento dello stato di attuazione AIA, è riferita alla data di pubblicazione di questo documento, semplicemente perchè è stato inviato da Ispra a mezzo posta elettronica certificata il 15 luglio al Ministero dell’Ambiente, e quest’ultimo ha impiegato ben 54 giorni per renderlo pubblico sul proprio sito istituzionale, ad essere proprio buoni ben 37 giorni lavorativi. Complimenti al personale in forza in via Cristoforo Colombo.
Le considerazioni sullo stato di attuazione delle prescrizioni dell’AIA non sono migliori della precedente, in poche parole, rispetto all’ultima tabella riepilogativa di marzo riferita all’ispezione di gennaio, non è cambiato nulla, anzi, forse qualcosa si, il numero dei decessi per inquinamento industriale a Taranto.
Infatti in questo articolo abbiamo messo in evidenza i dati di una ricerca del Centro Ambiente e Salute che confermano l’aumentano dei casi di decesso a breve termine, bastano 24 ore di esposizione alle polveri sottili in caso di vento che soffia dall’area industriale verso la città. In ultimo, proprio ieri, 7 settembre, abbiamo pubblicato in questo articolo un aggiornamento degli studi epidemiologici su Taranto dove si attesta che l’inquinamento industriale e gli infarti sono strettamente correlati, e quindi oltre agli effetti a lungo termine gli inquinanti industriali provocano decessi nella stessa giornata in cui si verificano i picchi.
Passando alle prescrizioni AIA possiamo dire con certezza che tra lavori fermi e prescrizioni dichiarate da Ispra non attuate, la situazione è molto critica.
Di seguito una semplice analisi su alcune prescrizioni. Per l’integrale rimandiamo ai documenti ufficiali in allegato.
Prescrizione nr.1 – Copertura parchi primari: La situazione è ferma alle caratterizzazioni del sito. Nel documento di marzo Ilva dichiarava che erano in corso le caratterizzazioni per messa in sicurezza falda, nella relazione trimestrale di aprile dichiarava: “Sono stati effettuati ulteriori campionamenti per definire l’estensione delle potenziali contaminazioni a seguito dell’evidenza di superamenti delle CSC in alcuni punti delle aree interessate dagli interventi”, comunicato al MATTM con nota DIR 62 del 24/02/16 (Peacelink ha chiesto questi dati al Ministero dell’Ambiente che in poche parole ci ha comunicato di raggiungerli a Roma con una penneta usb per acquisirli previo pagamento), mentre sempre nell’ispezione di marzo Ispra dichiarava che Arpa Puglia era in attesa di una redazione, da parte di Ilva, di un idoneo piano di campionamento e gestione delle terre e rocce da scavo. E cosa dichiara Ispra in quest’ultimo aggiornamento? Che Arpa Puglia è ancora in attesa di questo piano di campionamento in virtù della richiesta fatta con nota prot.9832 del 15/02/2016. Ci accontenteremo dei disegni e delle slide della copertura dei parchi mostrate dagli esponenti del Partito Democratico locale? Questo è l’ennesimo schiaffo alle vittime ed alle malattie causate da queste inadempienze, in questo caso i cittadini del quartiere Tamburi.
Presscrizione nr.4 – Copertura parco nord coke, omo e agl: per il parco nord coke la prescrizione è ottemperata non perchè è stata coperta l’area ma semplicemente perchè Ilva in quella zona ha rinunciato a stoccare coke, questo era noto già da gennaio. Per le altre coperture Ilva dichiara di aver ricevuto le autorizzazioni a costruire. Ispra evidenzia che nel parco loppa sono presenti 6 cumuli in un’area non pavimentata e non risulta eseguita un’analisi dell’eluato per valutare il rischio di rilascio di metalli per lisciviazione in seguito. Ispra prosegue dichiarando che non si possono escludere effetti di rilevanza ambientale in relazione alla mancata impermeabilizzazione e regimazione delle acque. Proprio nel Nel corso del sopralluogo il gruppo ispettivo ha osservato, e riportato sui documenti, un fenomeno di evidente polverosità, dovuta all’azione del vento sui cumuli di loppa granulata e ha proposto un sistema alternativo che limiti lo spolverio, durante le giornate di wind days, in attesa dell’ultimazione dei lavori. Ilva ha proposto la bagnatura dei cumuli con autobotti ma Ispra ha fatto notare, valutata la planimetria, che questo metodo non è sufficiente in virtù del limitato raggio di azione delle autobotti che non copre tutte le aree del parco loppa.
Prescrizione nr.5 – Gru per scarico minerali al porto: anche se si dichiara che la prescrizione è attuata e che tutte le “benne ecologiche” sono state montate e sono regolarmente in funzione ci preme sottolineare che, a nostro modesto avviso, la prescrizione è attuata solo per un semplice gioco di parole. Cioè, quando la benna diventa ecologica? Quando qualcuno le dà il nome di “benna ecologica” ma tecnicamente rimane una benna ed Ispra nel 2013 per tale sistema faceva accertare ad Ilva la violazione dell’attuazione della prescrizione. Infatti proprio nel 2013 a seguito di una ispezione dichiarava che “l’adempimento alla prescrizione debba avvenire solo attraverso contenitori con scarico automatico o scaricatori continui coperti, con conseguente esclusione del sistema di scarico con benna attualmente adottato“.
Più precisamente a seguito dell’ispezione di maggio del 2013 dichiarava che “la soluzione tecnica implementata da ILVA per l’adempimento della prescrizione 5, relativa ai sistemi di movimentazione dei materiali trasportati via nave, presso gli sporgenti 2 e 4 del porto, non rientra tra quelle espressamente previste dall’autorizzazione, classificabile come rispondente alla BAT 11, come confermato, su richiesta di ISPRA, dal Ministero con prot. DVA 12006 del 24/05/13; tale violazione è stata accertata con nota ISPRA prot. 24524 del 11 giugno 2013 ed è stata notificata a ILVA”. Risultato? Nel 2016 è concesso cio che nel 2013 provocava una notifica di violazione dell’AIA.
Prescrizione nr.6 – Chiusura nastri trasportatori: Ispra dichiara che “la prescrizione non risulta attuata”. Per i particolari rimandiamo al documento in allegato.
Prescrizione nr.16a – Fermata AFO1: situazione curiosa che si protrae da tempo e che abbiamo anche segnalato agli enti di controllo. Ilva continua a dichiarare che l’AFO1 è fermo dall’8.12.12 comunicando i vari lavori effettuati. Ispra, che effettua l’ispezione, dichiara che la prescrizione è attuata in quanto gli impianti sono in esercizio. Emblematico e criptico l’approccio di Ilva con la redazione dei documenti.
Prescrizione nr.16h – Copertura aree GRF: Ispra dichiara che “la prescrizione 16h non risulta attuata, perché non completato il montaggio delle cappe mobili”. Per i particolari rimandiamo al documento in allegato.
Prescrizione nr.16i – Chiusura edifici aree di gestione materiali polverulenti: Ispra dichiara che “la prescrizione non risulta attuata” e che “non vi sono aggiornamenti rispetto alla relazione ISPRA del precedente trimestre”, cioè, oltre a non essere attuata, in questi mesi non è stato fatto nulla, infatti anche a seguito dell’ispezione di gennaio la prescrizione risultava non attuata. Per i particolari rimandiamo al documento in allegato.
Prescrizione nr.16l: fermata batteria 11: anche in questo caso Ispra dichiara che non ci sono variazioni rispetto al trimestre precedente. Questa batteria secondo la prima scadenza dell’AIA doveva essere fermata a gennaio del 2014, oggi Ilva dichiara che le procedure di spegnimento sono in corso, le nuove scadenze AIA riportavano l’avvio dello spegnimento non oltre il 30 giugno del 2016.
Prescrizione nr.16m – Batterie 7-8: Ispra dichiara che “la prescrizione non risulta attuata” e che “non vi sono ulteriori aggiornamenti rispetto alle precedenti verifiche”. Per i particolari rimandiamo al documento in allegato.
Prescrizione nr.16o – Batteria 12: Ispra dichiara che “la prescrizione non risulta ottemperata” e che “non vi sono aggiornamenti rispetto alla relazione ISPRA del precedente trimestre”. Per i particolari rimandiamo al documento in allegato.
Prescrizione nr.18 – Smantellamento AFO3: Ispra dichiara che “la prescrizione continua a non essere attuata”. Per i particolari rimandiamo al documento in allegato.
Prescrizione nr.28 – Valutazione emissioni diffuse: Nel precedente trimestre Ispra dichiarava che aveva chiesto al gestore Ilva di trasmettere le relazioni delle campagne di misura corredate dalla descrizione delle eventuali eventi anomali visibili registrati nei periodi di svolgimento delle misurazioni effettuate con l’ausilio di ENEA. In questo trimestre ribadisce la richiesta di acquisire tale documentazione. Pertanto per qualsiasi emissione diffusa e per i noti eventi slopping non è pervenuta la documentazione richiesta all’ente di controllo.
Prescrizione nr.29 – Wind days: Ispra dichiara la prescrizione ottemperata. Ciò che accade in quei giorni è ben noto ai cittadini del quartiere Tamburi. Inoltre, come già riportato prima, sono certificati gli aumenti dei decessi in questi giorni particolari.
Prescrizione nr.36 – Emissioni gassose fuggitive: Ispra prende atto del fatto che Ilva dichiara che “non vi sono stati ulteriori sviluppi rispetto a quanto segnalato nell’ultima ispezione di gennaio a causa di inadempienza da parte del fornitore”. A gennaio Ispra aveva già dichiarato che la prescrizione non risultava attuata.
Prescrizione nr.42 – Limiti emissivi camini batterie: Ispra dichiara che “la prescrizione non risulta attuata”. Per i particolari rimandiamo al documento in allegato.
Prescrizione nr.49 – Limite 25 g/t coke torri di spegnimento cokeria: Ispra dichiara che i valori sono ammessi nella tempistica di adeguamento citando un documento che riporta tali valori per le torri 4 e 7 del 27 gennaio 2016. Dobbiamo far notare ad Ispra, e lo faremo anche a mezzo pec, che nel mese di aprile, periodo in cui è stata effettuata l’ispezione, erano già noti i risultati del primo trimestre che il gestore ha inviato al Ministero. Nei report del gestore, per le torri 4 e 7 risultano sforamenti nel mese di marzo in riferimento al limite posto dalla prescrizione. Riteniamo pertanto che la prescrizione non è attuata e che Ispra, durante l’ispezione, avrebbe dovuto avvalersi di documentazione più recente.
Prescrizione nr.54 – Filtri a tessuto linee agl: Ispra, sempre in relazione alla visita di aprile, rileva la criticità inerente la mancata visualizzazione on line per i camini dei dati orari di monitoraggio in continuo delle emissioni, prevista in ottemperanza anche alla prescrizione n.92. Ilva dichiara che a partire dalla data del 1° Luglio 2016 provvederà alla trasmissione, mediante sito dedicato ad Arpa.
Prescrizione nr.58 – Chiusura edifici impianto di agglomerazione: Ispra dichiara che “la prescrizione non risulta attuata”. Per i particolari rimandiamo al documento in allegato.
Prescrizione nr.65 – Altoforno caricamento materiali: Ispra dichiara che “la prescrizione non risulta attuata”. Per i particolari rimandiamo al documento in allegato.
Prescrizione nr.67 PCI Chiusura edifici materiali polverulenti: Ispra dichiara che “la prescrizione non risulta attuata”. Per i particolari rimandiamo al documento in allegato.
Prescrizione nr.70 – aspirazione desolforazione ghisa in siviera (BAT 78) dalle Acciaierie ACC/1 e ACC/2: Ispra dichiara che “il gestore ha ribadito che i sistemi di aspirazione asserviti alle acciaierie 1 e 2 risultano adeguati rispetto alle indicazioni della BAT 78 in merito alla corretta captazione del sistema di aspirazione e convogliamento che asserve le postazioni di trattamento ghisa in siviera”. Nonostante le rassicurazioni di Ilva smentiamo le stesse con evidenze fotografiche che attestano visibili emissioni slopping. E’ il caso di questa foto del 29 luglio 2016, uno slopping dell’acciaieria1.
Prescrizione nr.70c – copertura area GRF:Ispra dichiara che “la prescrizione 16h non risulta attuata”, per i particolari rimandiamo al documento in allegato.
Prescrizione nr.85 – monitoraggio in continuo della qualità dell’aria: data la complessità dell’argomento si rimanda alle dichiarazioni di Ispra in merito ai campionamenti sul documento in allegato e agli articoli di Peacelink che nei mesi scorsi avevano lanciato l’allarme diossina, con questo articolo, chiedendo al Ministero i dati, e con questo articolo dove si chiede la revoca a produrre allo stabilimento ilva.
Prescrizione nr.89 – sistema di monitoraggio in continuo di IPA e BTEX: Ispra, sempre in relazione alla visita ispettiva di aprile, dichiara che “con l’allegato 10 alla nota DIR 72 del 29/02/16 sono stati trasmessi i primi dati di monitoraggio per la determinazione di IPA BTEX e polveri, disponibili al mese di febbraio 2016, acquisiti dal sistema sperimentale installato su una macchina sfornatrice 6 bis delle batterie 7-8”. Non dichiara nessun esito per tale monitoraggio, che chiederemo a mezzo pec.
LUCIANO MANNA (PEACELINK)
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