Parla la Cooperativa Polisviluppo, promotore del finanziamento e, da anni, gestore dell’area: “Attendiamo un prolungamento della convenzione, con il Comune di Leporano siamo pronti a proseguire nell’opera di valorizzazione”. Di seguito la nota stampa.
“Siamo felicissimi, ancora una volta pronti a dare il nostro contributo”. È questo il commento dei gestori del Parco Archeologico di Saturo, promotori del finanziamento, alla notizia dello stanziamento di fondi ministeriali per l’importante area, che ricade nel Comune di Leporano. Nei giorni scorsi, l’ufficializzazione da parte del Cipe e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo di 133 milioni di euro per il rilancio turistico e la messa in sicurezza delle aree di alto interesse culturale, 5 dei quali destinati proprio al Parco Saturo.
“Da anni- sottolinea la Cooperativa Polisviluppo- siamo impegnati in un’opera di recupero, che va dalla semplice pulizia alla promozione attraverso laboratori, eventi, visite guidate. Abbiamo preso in custodia quest’area quando era in uno stato di forte degrado e l’abbiamo fatta conoscere anche fuori dai confini nazionali, registrando presenze importanti in termini turistici e diventando un riferimento per la didattica di molte scuole del sud Italia”. E adesso la Polisviluppo è pronta per una nuova sfida. Con il Comune di Leporano l’anno scorso, al termine di una gara di affidamento in cui fu l’unica a presentarsi, fu siglata una convenzione per la gestione (che scadrà a maggio 2017).
“In questi anni- dice il presidente della Gianluca Guastella- abbiamo sofferto tantissimo la precarietà di un Parco strutturalmente deficitario, combattendo contro il vandalismo, l’ignoranza e gli interessi privatistici. Abbiamo patito la mancanza di una recinzione a protezione dell’area e di strutture al chiuso che potessero ospitare turisti e scolaresche. Ci siamo reinventati, creando dal nulla un’area importante per l’archeologia sperimentale, ristrutturando a nostre spese anche bagni ed un punto ristoro (Art Cafè) che è riuscito a sostenere le tantissime spese di gestione, comprese utenze, assicurazioni e manutenzione del verde, ma provocando ingenti perdite alla Cooperativa che, non ho timore a dirlo, oggi si trova ad affrontare significativi debiti. Tutto questo perché amiamo questo territorio e non potevamo tirarci indietro. E adesso siamo pronti a continuare il nostro lavoro, ma forti dell’attenzione concreta da parte del Governo centrale- anche in termini economici- così come questo Parco merita”.
Alla Cooperativa, infatti, il merito di aver gettato le basi per questo finanziamento, che punterà alla valorizzazione e- si spera- anche a nuovi scavi archeologici per la scoperta e la fruizione di altre aree.
Questa la storia degli ultimi anni. Nel 2008 il giornalista Arturo Guastella si fece promotore di un’opera di sensibilizzazione con l’amico e collega Vittorio Emiliani (Presidente del Comitato Italiano per la Bellezza) per far conoscere il Parco all’allora Direttore Regionale dei Beni Culturali Ruggero Martinez. “Lontano dalle luci dei riflettori- ricorda Guastella- gli facemmo da guida, spiegando l’importanza dell’area, del suo legame con la fondazione di Taranto e facendo presente tutte le criticità strutturali e di tutela. Estremamente stupito dalla straordinarietà del luogo e da una gestione completamente autofinanziata di un bene pubblico di sei ettari, a cura della Cooperativa Polisviluppo e senza alcun sostegno economico pubblico, Marinez si disse pronto a sostenere fattivamente un’opera di recupero e studio del parco, che già allora si presentava in condizioni di degrado strutturale, dopo gli anni di abbandono”.
Due mesi dopo, i referenti della Polisviluppo furono contattati dai responsabili di Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) nell’ambito di un progetto di costituzione dei Poli Museali d’Eccellenza del Mezzogiorno d’Italia, nel quale poteva rientrare anche Saturo. A quel punto, con entusiasmo e abnegazione, gli archeologi Gianluca e Patrizia Guastella si misero al lavoro gratuitamente per presentare un progetto scientificamente puntuale e dettagliato di prefattibilità che sapesse riassumere l’importanza archeologica dell’area, le sue criticità strutturali e gli interventi essenziali per la tutela e la valorizzazione, in grado di convincere sull’effettiva importanza dell’area, al fine del suo definitivo inserimento nei Poli Museali.
Una fatica durata circa cinque mesi, ma che servì ad elaborare uno studio di circa cento pagine e a far entrare il Parco Archeologico di Saturo in un sistema nazionale di eccellenza. Solo qualche mese fa, la notizia, da parte del Soprintendente della Puglia Luigi La Rocca dello sblocco della situazione e della definitiva approvazione delle linee guida del progetto, così come proposto dalla Cooperativa.
“Siamo certi- dicono i Guastella- che sia stato proprio il Soprintendente, persona decisamente preparata e sensibile, che amiamo definire “illuminata”, a velocizzare le pratiche che da anni erano bloccate, vedendo in Saturo un enorme patrimonio scientifico ed archeologico. In sinergia con l’attuale amministrazione comunale di Leporano, hanno saputo meritoriamente sbloccare i finanziamenti”.
E adesso occorre progettare il futuro: già da un anno, con il sindaco Angelo D’Abramo, si parla di rivedere integralmente la convenzione di gestione, con un prolungamento dell’affidamento dell’area archeologica. “Crediamo sia il momento più propizio- dicono ancora- proprio in virtù di questo straordinario risultato, per premiare l’intenso e gravoso lavoro pluriennale di valorizzazione della Polisviluppo, che è addirittura sfociato in un finanziamento plurimilionario a favore di questa importante area archeologica, trascurata e vissuta nell’indifferenza generale per troppi anni. L’abbiamo avuta in consegna quando era in uno stato di degrado totale, pensiamo che una gestione quantomeno decennale possa essere il giusto riconoscimento per i nostri sforzi”.
La Cooperativa, poi, spiega anche la necessità di una convenzione a lungo termine, in modo da poter programmare iniziative e attività. “Già dai prossimi giorni- sottolineano- abbiamo necessità di avviare i contatti con le scuole, in vista di visite e laboratori da calendarizzare a partire dalla prossima primavera. E attendere il rinnovo della convenzione alla sua scadenza naturale (cioè maggio) significherebbe non riuscire a programmare nulla in termini di turismo e valorizzazione del Parco. Siamo certi che, alla luce di questo finanziamento, si risveglieranno tanti appetiti, ma confidiamo nell’amministrazione comunale di Leporano, convinti che riconoscerà il giusto premio ad una Cooperativa che, negli anni, ha saputo lavorare tanto e in silenzio, dando dignità nazionale a un parco e a un intero territorio”.
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