L’anfiteatro romano di Taranto relegato in un angolo anonimo

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anfiteatro 2TARANTO – Un anfiteatro romano, simile a quelli di Lecce e Lucera, giace sotto l’ex mercato coperto di via Anfiteatro, un’area trasformata in tempi recenti in parcheggio a pagamento. Le strisce blu al posto delle straordinarie tracce lasciate dalla storia.  I pochi resti sopravvissuti all’occultamento sono relegati in un angolo del parcheggio, in un recinto affianco all’Ufficio Tributi del Comune, tra i rifiuti. Non c’è neanche un cartello per spiegare cosa rappresentano per Taranto e la sua storia.

E forse non ha tutti i torti Carmine De Gregorio, presidente di “Nobilissima Taranto” a definire questo spazio anomimo “un orinatoio”. Con questo tassello completiamo il nostro approfondimento sull’anfiteatro romano, dimenticato dalle istituzioni e snobbato per decenni dalla Soprintendenza per i beni archeologici. Leggi qui i nostri articoli precedenti: prima parteseconda parte.

Ci sembrava giusto e doveroso recuperare questo argomento mentre oggi, grazie all’Open Day, il Museo archeologico nazionale di Taranto vive un’altra giornata di straordinario successo, così come sta accadendo per il Castello Aragonese, a ennesima riprova di quanto la cultura sia importante per incentivare la presenza di turisti nella città ionica. Le code davanti al MartTa e il fermento in città vecchia ci fanno immaginare un’inversione di tendenza a portata di mano. La cosa essenziale, oggi più che mai, è crederci per davvero.



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