Porto di Taranto: il consorzio “Ulisse” in gara per la concessione di parte del molo polisettoriale

TARANTO – Il consorzio “Ulisse”, con sede a Taranto, comunica di essersi regolarmente costituito con tutti i requisiti richiesti, di aver approntato la prevista dotazione finanziaria, di aver presentato formale offerta tecnico-economica ed occupazionale, entro l’orario di scadenza previsto per oggi dalla gara pubblica per l’assentimento in concessione di parte del molo polisettoriale di Taranto. La seduta pubblica è fissata per domani, alle ore 11, nella sede dell’Autorità Portuale.

“Ora – si legge in una nota relativa all’offerta definitiva – le commissioni preposte si pronunceranno sul valore del progetto, secondo il possibile terminalista del tutto concreto e di rapida definizione, per una vera ripartenza dell’economia portuale ionica e del suo indotto. Il porto di Taranto – continua Alessandro Oriolo, presidente del consorzio che ha deciso di mettere nero su bianco i propri impegni per il rilancio dello scalo ionico – può tornare sulle mappe internazionali e voltare finalmente una lunga pagina di crisi. Gli operatori locali e le importanti partnership realizzate si sono assunti con entusiamo e serietà questa responsabilità e restano a disposizione delle parti sociali e delle istituzioni per gli approfondimento del caso”.

Ricordiamo che il nuovo operatore che si candida ad ottenere una parte della banchina e dell’area retrostante del porto ionico vede coinvolti Saga Italia, che fa capo al gruppo internazionale Bollorè, Ionian Shipping Consortium, Taranto Iniziative Produttive e Tecnomec Engineering. Lo scorso 11 luglio la trattativa per l’assegnazione in concessione della banchina, in precedenza appartenente a Taranto container terminal (società che aveva la compagnia Evergreen tra i suoi azionisti), ha visto l’esclusione dell’offerta di Italcave lasciando in campo solo il consorzio Ulisse.

In base a quanto riportato da il “Sole24ore” nei giorni scorsi, il consorzio avrebbe arricchito la sua offerta iniziale aggiungedo al traffico container la logistica industriale con l’intento di ricollocare tra i 60 e i 70 addetti di Tct. Sarebbe una minima parte rispetto ai 520 dipendenti complessivi, ma Governo e Autorità portuale  confidano nella possibilità di invididuare nuovi investitori convinti che il porto di Taranto abbia le carte in regola per rilanciarsi grazie alle nuove infrastrutture in fase di realizzazione.

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