Taranto: il contributo degli esperti nella serata dedicata al piccolo Lorenzo Zaratta
Sabato scorso, la Masseria “Carmine” della famiglia Fornaro ha ospitato una serata organizzata dai medici ISDE di Taranto in onore e in ricordo di Lorenzo Zaratta, il piccolo morto di tumore al cervello all’età di soli cinque anni. Stando alla famiglia e al parere dei consulenti da essa nominati, la causa della malattia del loro sfortunato figlio si spiegherebbe con l’accumulo, nell’organo colpito da tumore, di metalli pesanti già a partire da quando egli era nel grembo della mamma che, a quel tempo, lavorava al quartiere Tamburi, a due passi dalle ciminiere.
Madrina e perfetta organizzatrice della serata, insieme agli altri collaboratori ISDE, è stata la dott.ssa Maria Grazia Serra. Sul palco diversi medici, accolti dal presidente dell’Ordine di Taranto Cosimo Nume, hanno affrontato il tema del rischio sanitario legato all’inquinamento ambientale, con particolare riferimento ai bambini che sono soggetti particolarmente fragili. Tra i relatori il dott. Gianfranco Orbello che ha affrontato il tema più generale di come il modello attuale di società stia rapidamente depauperando le risorse del pianeta Terra come, ad esempio lo spreco eccessivo delle risorse idriche utilizzate soprattutto nell’allevamento degli animali per uso alimentare.
Ospite d’eccerzione il presidente nazionale di ISDE, i medici per l’ambiente, il dott. Ernesto Burgio, pediatra e membro dell’European Cancer and Environment Research Institute. Da anni il dott. Burgio si occupa di una nuova scienza medica: l’EPIGENETICA. Da ormai diversi decenni si osserva una riduzione ormai consolidata delle malattie acute in cui vi è un rapporto ben osservabile di causa effetto dovute a cause esogene, mentre, viceversa, aumentano le patologie neuro endocrine di origine endogena.
Le ultime ricerche sulla genetica ci dicono, inoltre, che la predisposizione alle malattie non è mai legata, tranne rare eccezioni, ad un singolo gene, ma piuttosto all’interazione di un gran numero di essi. Ogni organismo potrebbe, in pratica, sviluppare tantissime interazioni tra geni con la risultanza di una infinità di combinazioni che danno poi origine allo stato fisico dell’individuo (filogenesi). Secondo le teorie dell’epigenetica, l’ambiente influisce in modo determinante, soprattutto nei mesi di vita intrauterina, su questa rete di interferenze tra geni.
L’organismo tenderebbe, in questo modo, ad adeguarsi a quelle che sono le condizioni ambientali. Bruschi cambiamenti delle condizioni possono essere causa di malattie. Inquinanti, metalli pesanti, diossine, PCB, interferiscono in modo negativo in questa fase di vita prima della nascita e questo predisporrebbe l’individuo a sviluppare, nel corso della sua vita o già alla nascita, malattie di origine endogena, come, ad esempio, tumori, Alzheimer, Parkinson, obesità, diabete, autismo. Addirittura, sempre più frequentemente, neonati presentano già malattie di questo genere, in particolare tumori, segno evidente di una influenza dell’ambiente sul feto.
E proprio della sua esperienza come pediatra che ha già seguito diversi casi di bambini che hanno sviluppato questo tipo di problemi, ha parlato la dott.ssa Antonietta D’Oria di Lizzano. Questo comune subisce da anni la presenza, a soli 2 km dalle case, della discarica Vergine, situata in un’isola amministrativa del Comune di Taranto. Qui per anni sono arrivati rifiuti speciali, soprattutto fanghi industriali e di lavorazione, provenienti da tutta Italia e gli abitanti del luogo hanno dovuto sopportare le esalazioni di acido solfridico che invadevano 24 ore su 24 il paese.
Secondo la D’Oria e secondo i dati epidemiologici ufficiali, in questa zona, l’incidenza di malattie tumorali, tiroidee e respiratorie è più alta della media regionale, arrivando ai valori dell’area SIN di Taranto e, in qualche caso, superandola. A concludere la serata una ecofiaba, scritta dalla vulcanica dott.ssa Maria Grazia Serra e messa in scena da attori non professionisti e tanti bambini, con la presenza eccezionale, nella parte di narratore, di Giovanni Di Lonardo, un attore di origini pugliesi ormai lanciato a livello nazionale.
Grandi risate per le vicende raccontate in cui un principe (interpretato da Vincenzo Fornaro) doveva combattere, con l’aiuto di nove nanetti (bambini) dai nomi che ricordavano i movimenti ambientalisti di Taranto, la strega malvagia Matrilva che voleva fargli sposare una delle sue due figlie e non la serva come invece, per fortuna alla fine avveniva. Una parodia molto riuscita di Cenerentola in veste ambientalista in cui si ripercorre, in chiave comica e favolistica, la vicenda di Taranto alle prese con l’inquinamento delle grande industria. Tante risate e applausi per la riuscita della rappresentazione. In generale, un bel modo per ricordare Lorenzo Zaratta, sia con il buon contributo scientifico dei relatori, sia con la partecipazione divertita di tanti bambini alla recita.