Taranto, Corbelli: “L’Ilva ha inquinato ma farne l’unico capro espiatorio è un grave errore”

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L’intervento del Commissario straordinario per le bonifiche Vera Corbelli non era in scaletta, ma l’insistenza degli organizzatori ha consentito ai giovani universitari che frequentano la Summer school di Economia Civile a Martina Franca di incontrare uno dei personaggi chiave dei processi di cambiamento in atto nel territorio jonico. La dottoressa era accompagnata dal viceprefetto Stefania Fornaro e dal dott. Gennaro Capasso, ad accoglierli il presidente del Centro di Cultura Mimmo Amalfitano ed il coordinatore della Summer school Enzo Mercinelli.

Il tema della giornata “La fiducia bene comune” era già stato declinato dal prof. Vito Pelligra dell’Università di Cagliari nella mattinata. Senza fiducia una società diventa asfittica e muore, rigenerarla richiede un surplus di speranza e di convinzione, e molto molto tempo. Perché si perde la fiducia negli altri, nelle Istituzioni, nel sistema? Perché come la gran parte dei beni comuni la riconosciamo solo quando ci viene a mancare, quando si scopre che la sua mancanza ha effetti devastanti sui legami sociali e sullo sviluppo economico.

“Sono venuta a parlarvi perché in questa città fiducia ed ambiente sono egualmente in crisi e da troppo tempo – ha esordito la Corbelli. – Rigenerare l’ambiente è uno sforzo immane e non dissimile dal rigenerare la fiducia in una comunità. Non si ricostituisce un habitat in tempi rapidi ed il processo ricostruttivo non si improvvisa. Occorre studiare il pregresso, individuare le cause e ricercare fra le tecniche scientifiche più innovative le soluzioni appropriate. Nei quasi due anni passati a Taranto mi sono resa conto che non riusciremo a salvare l’ambiente se non passa un messaggio culturale di cambiamento positivo e di fiducia in chi opera, con grandi difficoltà, su un comprensorio difficilissimo. Per questo mi rivolgo a voi giovani, a tutti gli studenti del territorio jonico: l’educazione, la formazione, la ricerca sono alla base di un nuovo percorso”.

Parlando a ruota libera con i ragazzi il Commissario Straordinario ha spiegato la vastità e la complessità del Sito di interesse nazionale (SIN) a cui lavora dal 2014. Aree diverse con un degrado sopravvenuto in tempi differenti, già prima degli anni ’60 e con agenti inquinanti di tipo assai diverso.

“Dire che l’Ilva ha inquinato è vero, ma farne l’unico capro espiatorio di una situazione degenerata da oltre sessant’anni, e con una molteplicità di soggetti, è un grave errore”. Mostrando le differenti zone inquinate la Corbelli ne ha specificato le differenze ed ha indicato gli interventi fatti o programmati. Le scuole dei Tamburi con inquinanti superficiali completamente rimesse a nuovo, i fusti di materiale radioattivo nel capannone ex Cemerad con una destinazione già definita, la bonifica di Mar Piccolo sito di una complessità immensa.

“Mar Piccolo è una realtà viva, in molti punti già in fase di autorigenerazione come mostrano le colonie di cavallucci marini, ma per lunghissimi anni è stata una discarica a cielo aperto dove cittadini, aziende, Comuni, hanno sversato ogni sorta di rifiuti”.

L’Ilva, il Porto, i carotaggi necessari per la ricerca dei materiali inquinanti presenti nel sottosuolo, la conversazione di Vera Corbelli ha coinvolto i ragazzi in una disanima attenta di un argomento spesso oggetto di facili strumentalizzazioni, riportando il tutto alla necessità di guardare al bene comune come ad un patrimonio da conservare e vivificare costantemente. A Taranto si è sottovalutato il danno provocato all’ambiente e non si è ancora compreso come si sia data, nello stesso tempo, una spallata alla fiducia anch’essa persa nella voragine di accuse e ripicche. La rigenerazione ambientale si sta attuando a piccoli passi, ma insieme occorre rigenerare menti e cuori. Per questo la strada della formazione dei giovani perseguita dall’Accademia mediterranea di Economia civile attraverso le Summer School è un tassello nella giusta direzione.

Maria Silvestrini

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