Renzi a Taranto, su Ilva manca visione comune con Emiliano

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Dopo la parentesi dedicata alla cultura e al patrimonio storico e artistico del museo archeologico di Taranto, per il premier Renzi arriva anche il momento di parlare di Ilva. Prima però raccoglie e rilancia alcuni dati sugli investimenti fatti per il porto. Accanto a lui c’è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Delrio. «Dal 2001 al 2011 sono stati 35milioni, dal 2012 ad oggi 428 milioni. Parliamo di soldi veri». Risorse che si traducono in cantieri avviati o da avviare nei prossimi mesi, aggiunge il ministro, anche in chiave turistica ricordando che dal 2017 la compagnia anglosassone Thomson Cruises ha inserito Taranto nei suoi itinerari con sette approdi. Dunque il porto come il MarTa, nella visione del governo, rappresentano lo slancio per l’economia e l’occupazione. A proposito di occupazione Renzi fa riferimento all’Istat che «ci dice che dal febbraio 2014 ad oggi ci sono 590mila posti di lavoro in più, +75% a tempo indeterminato».

Se sul Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto Renzi aggiunge soltanto la sua firma a un provvedimento già da tempo approvato, provocando una battuta del presidente della Regione Puglia Emiliano – «ho scoperto l’esistenza di un istituto della rifirma» -, è sull’Ilva che i due mantengono visioni opposte. Renzi, così come rimarcato dal sottosegretario al lavoro Bellanova, crede nella possibilità di «produrre acciaio rendendo compatibile il rispetto della salute, dell’ambiente e del lavoro. Per noi – continua la Bellanova – l’acciaieria di Taranto è un punto fondamentale non solo per questa città ma per una grande parte dell’industria manifatturiera nazionale. Con il decimo decreto diamo la priorità al piano ambientale e poi a quello industriale ed economico».

Emiliano punta invece alla «decarbonizzazione» del siderurgico, alle «emissioni zero», alla «interruzione della sorgente dell’inquinamento» per procedere alle bonifiche. La Regione Puglia «è assolutamente disponibile a proseguire l’interlocuzione» col governo se si cominciasse a valutare le soluzioni del «preridotto e dei forni elettrici». L’emergenza sanitaria che vive Taranto merita di essere al centro del dibattito politico e amministrativo perché servono soluzioni urgenti. Il governatore ha chiesto «le deroghe per il sistema sanitario perché abbiamo bisogno di un investimento massiccio».

Infine Renzi cita l’impegno del governo per le scuole dei Tamburi e promette la visita del ministro dell’istruzione per l’inizio del prossimo anno scolastico. E chiude annunciando che tornerà a Taranto a giugno del 2017.

 

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