Taranto come Napoli sotterranea: perché no?
Taranto come Napoli sotterranea. Utilizzare il percorso degli ipogei per renderlo alternativo, e al tempo stesso complementare, al fitto reticolo dei vicoli e delle postierle della città vecchia per una Taranto on demand. Un progetto ambizioso che ha messo le prime fondamenta ieri mattina quando il consigliere regionale Gianni Liviano, ispiratore dell’iniziativa, ha incontrato il presidente dell’associazione Napoli sotterranea, Enzo Albertini, e il direttore del dipartimento Turismo e Cultura Regione Puglia, Aldo Patruno.
Ai due ospiti Liviano, coadiuvato da Giovanni Guarino del Crest e da Nello De Gregorio di Nobilissima Taranto, ha fatto conoscere le bellezze nascoste della città vecchia e visitare alcuni tra gli ipogei più suggestivi. Le tessiture murarie di molti di questi ambienti si presentano come vere e proprie pagine della stratificazione storica della Città Vecchia. Un primo censimento condotto da associazioni culturali operanti sul territorio consente di affermare che la presenza degli ipogei può essere riassunta attorno ad alcune categorie che si intersecano e si sovrappongono cronologicamente e funzionalmente.
“Ho scoperto una Taranto che non immaginavo fosse così bella e attraente”, ha sottolineato il presidente di Napoli sotterranea, uno che ha trascorso sotto terra “i tre quarti della mia vita” e che ha contribuito a fare di Napoli un punto di attrazione alternativa alla città che tutto il mondo ci invidia.
“Adesso – ha aggiunto il presidente Albertini – che la città di Taranto faccia quadrato intorno a questo suo immenso patrimonio storico e culturale. È fondamentale che gli amministratori e le associazioni agiscano in sinergia, per questo l’iniziativa del consigliere regionale Liviano, che ringrazio per avermi invitato per uno scambio di idee costruttivo, va supportata. A tutto questo – ha poi concluso Albertini – è importante che anche la burocrazia faccia la sua parte rendendo snelle le procedure amministrative. E, soprattutto, bisogna lavorare molto, e in questo a mio avviso la stampa gioca un ruolo fondamentale, perché passi il messaggio che Taranto non è solo la città dell’Ilva”.
Quello di provare a far nascere una Taranto sotterranea “è un sogno che ci piace poter tradurre in atti concreti. Certo, siamo consapevoli che tutto ciò non potrà avverarsi domani ma noi stiamo facendo in modo che il progetto cammini sulle sue gambe. Vogliamo provare a restituire bellezza e felicità ad una città piegata sotto i colpi del gigante d’acciaio e schiava di una politica industrialista che a Taranto ha messo in luce tutti i suoi aspetti negativi e che sta presentando un conto salato in termini di salute e qualità dell’ambiente. La legge regionale sugli ipogei è già un primo passo cui contiamo di far seguire anche quello del parco della via Appia”.