Al via il progetto “AFORED” voluto dal Commissario Straordinario per le bonifiche

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Da Area di crisi ambientale a Progetto pilota che punta alla rigenerazione ambientale, sociale e culturale. Come? Attraverso le scuole, formando ed informando docenti e studenti. E’ questa l’ambizione di “AFORED”, acronimo di Ambiente, Formazione, Ricerca, Educazione, il progetto polivalente d’informazione e comunicazione ambientale voluto dal Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, dott.ssa Vera Corbelli, che ha stipulato una convenzione con l’UniBA, il CNR-DTA e la LUMSA.

Da un lato sensibilizzare e coinvolgere la popolazione, dall’altro dare massima visione sia alle problematiche che affliggono l’Area vasta di Taranto e la sua popolazione, sia alle soluzioni in termini di bonifica, pianificate e intraprese. Con il contributo di “AFORED”, che intende coinvolgere soprattutto le giovani generazioni e progettare con loro un cammino culturale di cambiamento, Taranto può diventare un modello da esportare in altre aree di crisi. Ieri pomeriggio in Prefettura si è svolto un primo incontro divulgativo che ha coinvolto tutte le scuole della provincia di Taranto. Hanno partecipato oltre 100 tra dirigenti scolastici e insegnanti.

“Taranto negli anni è stata soggetta a forti pressioni di tipo industriale e produttivo – ha detto ai presenti il Commissario Straordinario, Vera Corbelli, poco prima di presentare tutta l’attività di bonifica e riqualificazione in corso e che si svilupperà nei prossimi anni – Riteniamo che la strada migliore per riqualificare fino in fondo quest’area di crisi ambientale, sia partire dalla cultura, e quindi dalle scuole, punto di eccellenza di una crescita sapiente e proattiva. Ciò che si sta facendo ora, si vedrà ancora meglio tra dieci anni, quando la società avrà fatto proprio, si spera, questo percorso. Taranto è fortemente compromessa, ma oggi può portare questo know how che si sta costruendo, fuori dai suoi confini, dimostrando come si può e si deve uscire da una forte impasse ambientale. Possiamo riuscirci avviando un processo che parte dal basso, di partecipazione, un processo che punta ad informare, comunicare e coinvolgere. E da dove partire se non nelle scuole? E’ nostra precisa volontà predisporre e dare vita a questa piattaforma culturale che speriamo faccia, in futuro, nascere ulteriori attività che coinvolgano altre sinergie e soprattutto giovani virtuosi nella politica del fare”.

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